Inchieste, Fabio Bernardo D’Onorio da Veroli: l’ex arcivescovo giornalista

San Nilo “l’autentico”

Ma sono gli ultimi anni del mandato quelli più discussi per l’arcivescovo Fabio Bernardo D’Onorio. In particolare per due vicende, quella di San Nilo e quella del Pontone, che hanno fatto letteralmente imbufalire i fedeli. Prima di tutto l’introduzione della festività patronale di San Nilo. Anche se più che introduzione sarebbe corretto parlare di sostituzione, perché l’arcivescovo D’Onorio lo dice chiaramente, riferendosi ai “vecchi” patroni della città di Gaeta: “Sant’Erasmo non è un santo di Gaeta, mentre san Nilo è un santo autentico di Gaeta”.


Delegazione gaetana a Rossano Calabro
Delegazione gaetana a Rossano Calabro

Una vera e propria sentenza che provoca la reazione dei seguaci di Erasmo e Marciano. Anche perché in onore del santo originario di Rossano Calabro viene organizzato un intero mese di festeggiamenti, ribattezzato il “mese Niliano”, anche grazie alla preziosa collaborazione del fedelissimo collaboratore di D’Onorio, don Antonio Cairo, reggente di tre parrocchie gaetane, al quale la parrocchia del santo originario di Rossano Calabro, che si trova a Serapo e dove questi visse per dieci anni, è stata affidata.

San Nilo (foto telefree.it)
San Nilo (foto telefree.it)

E i due conducono una vera e propria campagna di promozione per dare lustro al santo, tra sfilate, fuochi d’artificio, la commissione di un gioiello appositamente realizzato da una gioielleria da deporre al collo della statua, la pubblicazione di un libro, una torta di compleanno per san Nilo e addirittura l’apertura di una parco giochi e attrazioni per bambini: “Niloland”. E non finisce qui perché nel comunicato di presentazione del “Giubileo di san Nilo” si annuncia l’intervento del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, di due ministri e del Papa. Insomma, manco fosse una campagna elettorale. Un vero e proprio accanimento di don Antonio Cairo e l’arcivescovo D’Onorio. E persino i giardinetti di Serapo dedicati alla memoria del piccolo Nicholas Green, figlio di una famiglia statunitense, abituali villeggianti estivi a Gaeta, morto in un agguato sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria nel 1994, ora ospitano per volere dell’arcidiocesi una statua di San Nilo, ma non una targa del piccolo al quale i giardinetti onorano la memoria. Nel settembre scorso, la chiesa di san Nilo a Serapo è stata elevata a santuario da D’Onorio.