Aggredita dalla collega, ora è omicidio: l’impiegata delle Poste è morta

Un aggressione letale scaturita da futili motivi: semplici attriti lavorativi. Attriti che si ripresentavano da tempo, certo, quelli tra Anna Lucia Coviello e Arianna Magistri, entrambe impiegate dell’ufficio postale sperlongano. Ma che non avrebbero comunque mai potuto far presagire un epilogo tanto assurdo.

L’ultima delle discussioni in serie tra le due donne – episodi oggetto anche di segnalazioni interne a Poste Italiane – si è avuta proprio il giorno dell’aggressione poi rivelatasi mortale. Poco prima delle 14, orario di chiusura dei battenti dell’ufficio di piazza Europa. Il motivo che aveva acceso la miccia decisiva? Questioni legate al condizionatore, a quanto pare. Qualche momento di tensione, per una situazione che, finito il turno, sembrava andata a scemare come sempre. Questa volta purtroppo non è andata così.


Carabinieri all'interno del Parcheggio Multipiano di Sperlonga dove sarebbe avvenuta l'aggressione
Carabinieri all’interno del Parcheggio Multipiano di Sperlonga dove sarebbe avvenuta l’aggressione

La scorsa settimana le due colleghe sono uscite da lavoro, dirigendosi verso il vicino parcheggio multipiano per prendere le rispettive auto. La 62enne Coviello si è avviata in direzione dell’area soste passando da su, dalla rampa che affaccia sul belvedere. La 45enne Magistri, si è invece avviata nel multipiano passando dall’accesso di via Torre di Nibbio. Di gran lena, secondo i riscontri dei carabinieri. Prima a passi svelti, particolare ripreso dall’occhio elettronico posizionato alle spalle di piazza Europa. Poi, finite le telecamere funzionanti lungo il tragitto, secondo una testimonianza addirittura correndo.

L’aggressione è avvenuta subito dopo, con l’impiegata successivamente arrestata che si sarebbe trovata davanti alla Coviello, peraltro abbastanza minuta, mentre questa scendeva, con le mani occupate da due borse. Da lì, lunghi momenti di buio. Di certo, si sa solo che qualcuno ha avvertito delle grida, affacciandosi quasi subito alla rampa di scale. Tra gli ultimi tre gradini e il primo pianerottolo era riversa esanime la 62enne. Con gli occhi aperti, ma che non proferiva parola: da lì a poco andrà in coma irreversibile. In quei precisi frangenti, ha riferito chi si è trovato lì ai carabinieri – almeno quattro i testimoni oculari – Arianna Magistri era in prossimità della ferita, come a reggerle il capo. Una manciata di secondi, ed ecco una reazione inaspettata: alla vista delle altre presenze, la 45enne avrebbe detto di non c’entrare nulla con quanto accaduto, per poi allontanarsi a bordo della propria auto, verso la propria abitazione di Formia.

I carabinieri della Stazione di Sperlonga l’hanno rintracciata un paio d’ore dopo, trattenendola in caserma fino alla nottata. Quando Arianna Magistri, incensurata ed attualmente ai domiciliari, è stata arrestata “in quasi flagranza”.

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