Traffico di rifiuti e disastro ambientale: 20 anni a Cipriano Chianese, il boss che amava il sudpontino

E’ proprio il nome di Cipriano Chianese è più volte emerso nel recente convegno antimafia andato in scena a Sperlonga, come di un operoso emissario dei casalesi nel sudpontino. Cipriano Chianese, infatti, è stato più volte citato da Carmine Schiavone come responsabile dello sversamento di migliaia di fusti tossici all’interno della discarica di Penitro. Circostanza poi non confermata e secondo il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo legata invece ai traffici del porto commerciale di Gaeta, che compaiono anche nella misteriosa morte dei giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

L'ex Marina di Castellone
L’ex Marina di Castellone

Ma il Basso Lazio è stato anche residenza di Chianese – una villa a Sperlonga – e luogo dove allargare gli affari, voleva comprare l’ex discoteca Marina di Castellone a Formia. Così come Bidognetti, dove la famiglia e i figli hanno cercato rifugio e oggi ci vivono.


Lo stesso Chianese che – come raccontato nelle testimonianze del magistrato antimafia D’Alessio – fu trovato alla scrivania di un collega magistrato. Crimine e potere che diventano la stessa cosa. Un fatto riportato anche in una recente interrogazione parlamentare secondo cui vi fu “un’inquietante accordo tra Stato e Casalesi, sulla base delle dichiarazioni rese dall’ex sub commissario all’emergenza rifiuti Giulio Facchi (ora condannato, ndr). Questi avrebbe, inoltre, confermato ai pm Federico Cafiero De Raho, Catello Maresca ed Alessandro Milita (pubblica accusa proprio nel processo che ha portato alla condanna di Facchi e di Chianese) l’incontro a Gaeta con 3 agenti in forza al Sisde che, nel 2003, lo avrebbero individuato quale loro interlocutore istituzionale per informarsi, altresì, dell’eventuale infiltrazione criminale all’interno della gestione dello smaltimento dei rifiuti).