Dalla preparazione al Coni di Formia, ai primati mondiali: addio Olimpiadi, il dramma di Tamberi

E’ senza dubbio uno dei talenti più limpidi del panorama dell’atletica leggera italiana. Un 24enne con le stimmate del campione che nel 2016 si è confermato come una la principale tra le promesse italiane, con il potenziale giusto per vincere e regalare tanti successi allo sport e all’atletica leggera azzura. Quest’anno, infatti, il marchigiano Gianmarco Tamberi – campione del salto in alto – ha centrato in pochi mesi il record italiano di salto in alto indoor a febbraio, si è ripetuto un mese dopo in un meeting italiano e poi, con la stessa misura (2,36) ha vinto il campionato mondiale di salto in alto indoor negli Stati Uniti. Un’escalation conclusasi pochi giorni fa, il 10 luglio scorso, con la vittoria – prima volta nella storia per un italiano – del campionato europeo di salto in alto ad Amsterdam, con un salto di 2,32 mt.

centro coni 1Insomma è in formissima Gianmarco Tamberi, d’altra parte come racconta la lunga storia dei successi nell’atletica leggera italiana, la sua preparazione l’ha svolta nel centro olimpico nazionale Bruno Zauli di Formia. Da Mennea a Sara Simeoni, da Fiona May a Gibilisco: i più grandi successi – quelli che hanno fatto la storia dello sport italiano – sono passati da Formia. E ora sarebbe toccato a Tamberi, che aveva nelle olimpiadi brasiliane di Rio de Janeiro il suo obiettivo principale. Non poteva fermarlo più nessuno. Ma a volte il destino è davvero beffardo.


Sarà stata l’esuberanza giovanile, la voglia di spaccare tutto, di strafare, quella mancanza di lungimiranza, quel pizzico di intelligente furbizia, e certamente tanta sfortuna, ma un grave infortunio ha costretto Gianmarco Tamberi al ritiro dalla gara più importante per la sua carriera e l’atletica azzurra, quella alle olimpiadi di Rio de Janeiro. Il 15 luglio scorso infatti, l’esuberante atleta italiano, aveva già vinto la gara di salto in alto al meeting internazionale del Principato di Monaco, migliorando ancora una volta – di ben 3 cm (2,39) il record italiano da lui stesso detenuto, e appena un centimetro in meno della migliore prestazione annuale detenuta da Mutaz Essa Barshim. Ma non gli bastava, lui è uno che si spinge oltre, e allora tenta il salto a 2,41 mt. Al secondo tentativo però i legamenti della caviglia sinistra cedono e lasciano il passo al dramma sportivo.

foto di Gianmarco Tamberi.

Gli esami confermano il grave infortunio: lesione al legamento deltoideo della caviglia sinistra. Per il recupero ci vorrano circa 4 mesi e quindi le Olimpiadi sono compromesse.

Addio Rio, ecco le parole dal suo profilo facebook: “Svegliatemi da questo incubo … Ridatemi il mio sogno vi prego … Tutti questi anni solo per quella gara, tutti questi sacrifici solo per quel giorno … vorrei dirlo, vorrei urlarlo che tornerò più forte di prima, ma ora davvero riesco solo a piangere! Addio Rio, ADDIO MIA RIO!❤”.

A PAGINA 2 IL VIDEO DI TAMBERI ALL’INTERNO DEL CONI “BRUNO ZAULI” DI FORMIA