Dio è morto (quinta puntata)

«Grazie mio buon Antropophagus. Questa – signori – è la chiave di volta. Il sigillo che permetterà di rendere omaggio come si deve alla memoria del grande Ronnie James Dio. Ubriacarsi ricordando le sue imprese artistiche potrà anche servire, ma non gli renderà certo la dovuta giustizia. Siamo in debito con lui. L’intera comunità del nostro schifoso paese lo è. Averlo fatto scivolare nel dimenticatoio ancor prima di rendergli merito è stata una gran carognata. Un maledetto affronto, ve ne rendete conto?»

«Hai ragione, per la madonna.»


«Cos’è che vi sto chiedendo, ragazzi? Nulla di così trascendentale. La giusta espiazione. L’Italia dovrà versare il suo tributo di sangue per far sì che Dio possa in qualche modo perdonarci tutti. Rifletteteci bene, prima di rispondere. Credete sia adeguato restarcene chiusi nei nostri spaziosi recinti a piangerci addosso? Non pensate forse sia meglio fare qualcosa? Perché non dimostrare al mondo intero la nostra sana devozione?»

«Cos’è che cerchi di suggerirci, Dolly? Parla chiaro.»

Ronnie James Dio bassista/cantante con gli ELF
Ronnie James Dio bassista/cantante con gli ELF

«E sia, Long John. Personalmente sono convinta che la dipartita dell’amato Ronnie, rappresenti la massima estensione negativa d’una traiettoria disseminata d’ingiustizie. Dio è morto e merde del calibro di ramazzotti, d’alessio, laura pausini, devono arrogarsi il diritto di calpestare ancora i palchi della nostra penisola e proseguire oltre? No. Ostentare edonismi immaginari significa oltraggiare questa nostra carne, intesa come connessione dell’uomo verso una qualsiasi forma di possibile comunicazione, di là dei confini posti a monito dalla natura. Manifesta la volontà di costruire simulacri osceni per il bieco piacere del predominio dell’imperfezione. Io dico che il momento è giunto. Che il processo va bloccato. Che il meccanismo dev’essere in qualche modo messo in condizione di poter ricominciare a girare nel verso giusto. Costi quel che costi.»

«Vorresti forse che li togliessimo di mezzo? E in nome di che cosa, se posso osare?»

«In nome di chi – al limite – Long John. Non è forse fin troppo chiaro?»

Silenzio.

«In nome di Dio, mio caro amico.»

 

[continua]