Il Museo è (sarebbe) del Neorealismo, il percorso verso l’istituzione surreale

Marco Grossi e Gianni Amelio nel complesso di San Domenico, che avrebbe dovuto ospitare il polo culturale
A destra, Gianni Amelio nel complesso di San Domenico, che avrebbe dovuto ospitare il polo culturale

Una beffa che ha portato fino ai vertici della Pisana appelli al momento inascoltati. Quello di quattro sindaci di Forza Italia, i primi cittadini di Fondi, Sperlonga, Monte San Biagio e Campodimele. E quello, che ha avuto risonanza nazionale, degli attuali vertici dell’associazione “De Santis”, i registi Giuliano Montaldo, Gianni Amelio e Mario Martone, che invitavano in particolare governatore, Giunta e consiglieri regionali a “voler riconsiderare l’affrettata decisione di cancellare, senza nessuna motivazione, un’iniziativa tanto prestigiosa per l’intera regione”.

In nome della cultura, loro non si danno per vinti: “Confidando nella bontà della proposta progettuale continueremo a portare avanti la nostra iniziativa, anche con incontri pubblici e la divulgazione di documenti che ripercorrono il travagliato iter del Museo del Neorealismo, con la speranza che la Regione Lazio voglia riprendere il progetto e definitivamente approvarlo”. La speranza, si sa, è l’ultima a morire.


A PAGINA 3 – GLI ATTACCHI A FORZA ITALIA DI PSI E M5S