E se le Olimpiadi di Roma arrivassero a Latina…

Centro CONI di Formia
Centro CONI di Formia

Eppure un’idea del genere Latina in qualità di Comune capoluogo, ma anche come territorio provinciale, non dovrebbe farsela sfuggire. Dopo tutto già ai giochi olimpici di Roma 1960 il canottaggio gareggiò in terra pontina, a Sabaudia. Si potrebbe ripartire da là, mentre Latina, potrebbe tranquillamente divenire il centro dei principali altri sport con la costruzione o l’adeguamento delle altre strutture necessarie. Un esempio su tutti potrebbe rappresentarlo il golfo di Gaeta, che per conformazione geografica sarebbe perfetto per ospitare le gare di vela. Tra l’altro garantendo un ottimo supporto logistico vista la presenza a Formia del CONI.

Il villaggio olimpico potrebbe essere collocato in una posizione a metà strada tra Latina e Roma, che va ricordato essere distanti in linea d’aria appena una cinquantina di chilometri. Distanza poco più di dieci chilometri superiore a quella massima dell’attuale progetto. Si parla del percorso che divide il villaggio olimpico dalla zona della Fiera di Roma. A guadagnarci sarebbero un po’ tutti. Dalla Capitale che non sarebbe totalmente assorbita dal caos, alle periferie, fino alla restante provincia di Latina, la quale seppur a fronte di un impegno di spesa, non potrebbe non vedere migliorare i propri servizi a partire dai trasporti, dai lavori infrastrutturali fino all’ovvia ricaduta economica.  Un’ipotesi che metterebbe al centro anche il progetto di grande area metropolitana della quale la Capitale deve assumersi il ruolo di guida e coinvolgere anche la terra pontina che già si sente orfana di una Provincia che al momento esiste solo sulla carta.


Il sindaco di Latina Damiano Coletta
Il sindaco di Latina Damiano Coletta

Di reale non c’è nulla. Ma è un’idea che il neo sindaco Coletta, insieme alle amministrazioni dei Comuni limitrofi potrebbero valutare e studiare, sempre in caso Roma esprima il suo parere. Non sia mai che dai sette colli si arrivi, seppur per sbaglio in terra pontina, mettendo meglio a fuoco quei cinque cerchi che altrimenti seppur ad una sola ora di distanza dalla città eterna sarebbero sempre vicini cinquanta chilometri ma lontani anni luce di intasamenti sulla SR148 sempre al collasso e una linea ferroviaria perennemente in ritardo e insufficiente. Certo, tutto ciò vorrebbe dire (al di là di quale sarà la scelta della Capitale e la fantomatica idea di dislocare la sede), una grande attenzione al tema che in molti temono quando in Italia si parla di grandi eventi e appalti onerosi: ovvero quello della corruzione e delle tangenti. Però, è opportuno osservare come tutto rientrerebbe in una questione successiva alla fase di progettazione e soprattutto designazione.