In bici verso Betlemme per “salvare il mondo”: il ciclista di Dio fa tappa anche a Fondi

Il suo sogno è salvare il mondo. Estirpare la cattiveria. Scongiurare la minaccia di un olocausto nucleare. Senza superpoteri, però. Con la sola forza della fede cristiana, per lui – con l’impegno e il passaparola – sinonimo di pace anche in terra. Utopica mission che l’ha portato ad attraversare l’Europa continentale con direzione finale Betlemme. Tutto in sella a una bici (con annesso carrello).

guido-3Un lungo viaggio verso la Palestina partito dalla natia Olanda, e che di recente non ha fatto mancare al 34enne Guido van Loo una breve tappa nella Piana di Fondi: sullo sfondo del litorale, un atipico missionario su due ruote che lungo il percorso finora macinato a suon di pedalate si è fatto messaggero di pace in nome di Dio. Portando avanti di città in città, nonostante una pesante invalidità, un’idealistica evangelizzazione fatta pure a colpi di volantini manoscritti. Tanto per non far disperdere il “verbo”: immagina – da una prospettiva “altra” – un mondo paradisiaco in cui ci si aiuti l’un l’altro, senza distinzioni.


Tutto “per il bene dell’umanità”, dice Guido. Che, prima di provare a redimere ed indirizzare alla fratellanza universale l’umanità intera, o quantomeno chi ha incontrato e continua a incontrare tra una pedalata e l’altra verso Betlemme, ha salvato se stesso. Racconta di aver vissuto per una decina d’anni in Olanda in strada, conducendo un’esistenza randagia fatta anche di criminalità. Per poi trovare una casa, avviarsi alla normalità e dunque alla personale redenzione. Prima un lavoro come marinaio, successivamente da lavavetri e infine da operatore in un progetto di recupero per ragazzi di strada. Decidendo alla fine di tornare direttamente in strada. Ma, da idealista qual è, in altra veste. Quella di ciclista di Dio.