Sesso matto: Swinging Latium, viaggio nel mondo degli scambisti d’elite

Flirt Club, foto d'archivioA farvi da cornice, una grossa e isolata magione con annesso parco e due piscine, una delle quali interna. Dentro, su due livelli, diversi ambienti collegati senza alcuna porta, primo dei quali il salone principale. Delle coppie sono già lì, immerse o pronte a farlo in chiacchiere, sorrisi, saluti e aperitivi. Colore irradiato dalle luci: rosso soffuso d’ordinanza. C’è un grosso camino acceso, l’angolo bar e quello disco, divani e cuscini, bianche alcove di ogni forma, specchi in quantità. Qua e là si intravedono fazzoletti posti con discrezione. A colpire, all’esordio, un arredamento ricercato che vede incastonato un mix di pezzi di antiquariato, vintage e design moderno che trasuda classe ed erotismo. Farina di Genni, che elemento su elemento ha costruito un ambiente su misura per sé e il suo club. Interni ad ogni modo nella norma, se non balzassero subito o quasi all’occhio, a mo’ di tocco di colore, la riproduzione di una gogna e, a due passi, un tavolo in legno dalla fisionomia particolare, con un lungo interstizio a base triangolare che permette a chi è in piedi di arrivare fin quasi al centro. Mentre ne immaginiamo, con una certa facilità, l’uso abituale, sulle note di un giovane sassofonista vediamo che le coppie continuano ad arrivare alla spicciolata. Caspita. La selezione c’è e si vede. Bellezza sopra la media e gioventù la fanno da padrone. Alcune donne sono di un’avvenenza disarmante. Tre, per altrettante coppie, vengono dell’Agro Pontino, ma a garanzia della loro riservatezza lo scopriremo solo a serata terminata.

Flirt Club, foto d'archivioIl primo pensiero balenato in testa guardando intorno? A dir poco scontato: “Fossi il compagno di una qualsiasi delle presenti, sarei gelosissimo”. Sentimento per nulla di casa, lì. Ci mancherebbe. Fidanzate e sposate che siano, le coppie scambiste – “quelle vere” sottolinea più di un socio – non conoscono o quasi gelosia. Piuttosto, il piacere della totale condivisione e dell’esplorazione sessuale con il proprio partner. Che oltretutto non vuol dire necessariamente scambio completo: “Ad alcuni basta guardare, altri si limitano ai soli giochi di seduzione”. Spesso e volentieri saffici, dato che la maggior parte delle lei che frequentano il Flirt, e in generale il mondo dei club scambisti, è più o meno velatamente bisex. Chances raddoppiate, per loro. “Io e la mia compagna”, dice – riferendosi alla statuaria 28enne dagli occhi penetranti al suo fianco – un imprenditore sui 45 anni, “abbiamo cominciato proprio così, perché lei aveva tendenze bisessuali e aveva voglia di qualcosa di nuovo, di sviluppare delle fantasie. All’inizio mi limitavo a guardarla giocare con un’altra donna, perché era gelosissima di me. Poi, con gli anni, siamo arrivati progressivamente allo scambio di coppia completo. E lo viviamo benissimo. Siamo stati qui e altrove centinaia di volte”.


Flirt Club, foto d'archivioL’unica avvertenza è vitale. Lo ripetono in loop all’unisono, nel corso delle serata: “Determinati contesti possono essere frequentati senza controindicazioni solo da coppie sane, affiatate e che hanno una loro vita sessuale appagante a prescindere, altrimenti si scoppia”. Per chi ha un rapporto problematico, lo scambismo potrebbe rappresentare la pietra tombale. E non è utile nemmeno a mettere da parte le asperità di coppia: “È la stessa, identica cosa di quando si è in crisi e si pensa di fare un figlio. Non serve a niente”. Discorsi e chiarimenti che scivolano via velocemente. Arrivando, col passaggio alla sala ristorante, alla tappa successiva della rigorosa liturgia del club. Il momento della cena. D’un’importanza estrema.

I soci, suddivisi in tavoli da dieci posti, continuano a socializzare tra loro, si intensificano i giochi di sguardi iniziati poco prima nella sala adiacente, gli scambi di battute e impressioni. Tra una portata e l’altra, a base di pesce, l’atmosfera – familiare sin dall’inizio anche per un ospite sui generis che si sarebbe in teoria dovuto sentire un pesce fuor d’acqua – si fa ancora più confidenziale. Di fronte a noi una coppia di americani, sulla nostra destra, a fare gli onori di casa, è seduto Genni, alla nostra sinistra la compagna. “I Paesi più esotici? Togliendo Usa e Russia, da dove ci sono presenze fisse, è capitato siano appositamente venute da noi coppie provenienti dal Kazakistan, o addirittura dalla Thailandia”, ci dice con evidente soddisfazione il presidente, da quasi un quarto di secolo nel “mondo orizzontale”, quello libertino. Fino a quando non ha deciso di abbandonare l’attività in campo immobiliare per fare della propria passione personale l’impegno primario, con il Flirt che ha aperto i battenti dal 2010, allargandosi tra l’altro da tempo con un avviato villaggio naturista, l’unico in Italia.

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