Il mobile payment in Italia dà segnali positivi

La crescita dell’ecommerce e la diffusione degli strumenti tecnologici, da un lato, e dall’altro la spinta del Governo e dell’Ue verso i servizi di instant payment: si sintetizzano così i buoni risultati che anche in Italia stanno avendo i sistemi di mobile payment, ormai sempre più frequenti e comuni. Questo significa anche che bisogna imparare a conoscere bene i numeri e i codici presenti sui vari bonifici.

A leggerlo non si può nascondere la sorpresa: l’Italia, insieme alla Spagna e al Regno Unito, viene considerato uno dei Paesi maggiormente all’avanguardia nell’innovazione del mobile payment, che invece stenta a decollare in Germania, dove bisogna ancora “ottimizzare l’esperienza nel retail” e promuovere un “cambiamento di mentalità da parte del consumatore”, che fatica ad approcciarsi a questo sistema innovativo. È proprio così che si legge nel whitepaper GFT, intitolato “Mobile Payments 2016: un’analisi del mercato attuale, impatti e suggerimenti per il settore bancario”, che delinea lo sviluppo dei pagamenti digitali su scala globale e indica importanti suggerimenti per il settore finanziario nel suo complesso.


Cambio di normative. Una delle principali annotazioni del paper riguarde anche le prospettive future nell’Eurozona, che nei prossimi anni sarà interessata proprio dall’introduzione dei nuovi servizi di “instant payment“, denominati anche “in tempo reale”; in particolare, l’attesa è tutta per l’attuazione della Direttiva Europea sui Servizi di Pagamento, denominata PSD2, che impone alle imprese di garantire che i fornitori di terzi abbiano libero accesso ai conti dei clienti, determinando in tal senso un vero e proprio cambiamento epocale per la protezione del rapporto con il cliente stesso, cui dovrebbe far seguito una normativa per l’accredito istantaneo di pagamenti e bonifici. Nel nostro Paese, invece, c’è attesa per l’attuazione definitiva dell’agenda digitale italiana con i suoi cospicui investimenti.

Aumentano i pagamenti via carta. Normativa ad hoc, crescita complessiva dell’ecommerce e del mobile payment e diffusione sempre più massiccia dei dispositivi tecnologici sono tre fattori che stanno rivoluzionando in senso digitale l’ecosistema dei pagamenti in Italia: secondo l’ultima indagine realizzata dal Politecnico di Milano, nel 2015 i pagamenti digitali con carta a livello nazionale hanno raggiunto quasi i 175 miliardi di euro (+12,2 per cento rispetto al 2014), pari a oltre il 22 per cento dei consumi delle famiglie. Inoltre, sempre in tutto lo scorso anno è aumentato il numero di carte in circolazione (87 milioni, +1 per cento rispetto al 2014) e la stima è che i pagamenti con carta nel 2018 potrebbero raggiungere i 246 miliardi di euro.

L’onnipresente smartphone. Inoltre, un italiano su quattro tra quelli intervistati per la Nielsen Mobile Ecosystem Survey (indagine sulla diffusione dei device mobile) ha dichiarato di aver perfezionato un acquisto via smartphone o tablet negli ultimi sei mesi, e il paper sottolinea come il mobile sia diventato parte integrante dell’esperienza di acquisto degli italiani: il 71 per centro dei nostri connazionali dichiara infatti di accompagnare le diverse fasi dello shopping facendo uso del proprio strumento collegato a internet.

Imparare a conoscere i nuovi strumenti. Questo significa innanzitutto una cosa: gli italiani stanno prendendo confidenza con i nuovi strumenti, anche finanziari, e perciò è necessario avere tutte le informazioni in merito alle operazioni da compiere. In nostro supporto arriva Fisso Variabile, portale dedicato alle tematiche di economia e finanza, che in un articolo ha spiegato, ad esempio, l’importanza di riconoscere i codici CRO e TRN bonifico, ovvero i numeri che identificano il “Codice di Riferimento Operazione” e la stringa più specifica del “Transation Reference Number”, che servono a individuare un determinato bonifico dagli altri e possono essere richiesti in ogni momento all’istituto di riferimento. Il tutto anche online, seguendo appunto il trend degli ultimi anni: nel corso del 2016 si calcola che più di due banche su tre abbiano incrementato gli investimenti in soluzioni e applicazioni per i pagamenti digitali.