Palestra Fabiani nel caos, favori ad alcune società e nessuno vuole i ragazzi Down: chiuso l’impianto

fabianiIl fatto: martedì 22 novembre nella Palestra Fabiani, alle ore 16,30, si allenavano i ragazzi down della Soc. Basket4ever, ad un certo punto l’Istruttore in campo veniva avvicinato dal Capo cantiere della Ditta incaricata dal Comune per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione, spalleggiato dal D.S. Tartaglione Roberto del Formia Basketball e dal Presidente del Coccodrillo Basket Antonio Di Maio, che intimava allo stesso Istruttore Nicola Santoro di abbandonare il campo con i suoi ragazzi. Si premette che quello spazio veniva occupato dai ragazzi del Formia Basketball che erano lì, con i loro genitori, in attesa di entrare in campo. Alchè, l’Istruttore opponeva un rifiuto rivendicando lo svolgimento dell’orario di allenamento perché, a suo dire, autorizzato seppure verbalmente dal Comune. D’altronte anche tutte le altre Società: Meta Formia Basketball, Coccodrillo Basket, Jumbo Basket e Basket4ever già dal mese di Settembre svolgevano, abusivamente, orari di allenamento con le proprie squadre, tutte senza alcuna autorizzazione scritta da parte del Comune, nonostante l’installazione di un cantiere per lo svolgimento dei lavori programmati e detta Ditta permetteva con la compiacenza della consegna delle chiavi di accesso all’impianto alla sola Soc. Meta Formia Basketball di allenarsi, così pure a seguire ne approfittavano le altre Società, in contraddittorio a quanto sempre sostenuto dal Comune, che permetteva solo la disputa delle gare di Campionato della prima squadra.

Quindi, davanti al rifiuto dell’Istruttore di abbandonare il campo di gioco, il Capo Cantiere seguito dal D.S. Tartaglione Roberto che polemizzava vivacemente con il Santoro, si avviavano velocemente verso il Palazzo Comunale. Da lì a poco, a detto dei genitori presenti, sopraggiungeva un carabiniere in borghese (in realtà trattasi di uno dei genitori dei ragazzi, ndr) che sollecitato da una telefonata dell’Assessora ai Lavori Pubblici Eleonora Zangrillo, invitata ancora una volta il Santoro a lasciare il campo ma da cui riceveva un netto rifiuto continuando a svolgere la sua seduta di allenamento.


A questi fatti è susseguita, a buon ragione, l’immediata chiusura dell’impianto a tutte le Società.

 

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