Gaeta verso le elezioni, la politica dei tradimenti e dei trasformismi: a sei mesi dal voto la lotta si combatte nei grandi partiti

raimondi e bindi
Antonio Raimondi con Rosy Bindi

PD E FORZA ITALIA, CAPACI DI OPPORSI SOLO AL LORO INTERNO. Ma vuoi vedere che proprio a Gaeta è in corso un esperimento di ingegneria politica per il quale si sta cercando di creare in vitro una grossa coalizione composta dagli opposti schieramenti che serva da cavia per realizzare un Partito della Nazione ovviamente per il bene dell’unità nazionale? E noi ovviamente non ce ne siamo accorti? Perchè a farla semplice sembra piuttosto che sia in atto l’ennesimo suicidio politico. Manca solo l’ufficialità ma per la seconda volta in cinque anni il Partito Democratico rischia di non riuscire a presentare il proprio simbolo sulle schede elettorali della tornata comunale. Disastro frutto di una lunghissima guerra in corso che va avanti dalle scorse elezioni, ma anche prima. Lo scontro frontale nacque tra Raimondi e la Rosato, e portò alla decisione dal coordinamento provinciale di non sostenere nessuno – ritirando il simbolo – dei due candidati sindaco della passata competizione elettorale. Addirittura la presidente nazionale del partito all’epoca, Rosy Bindi, oggi presidente della commissione parlamentare antimafia, decise di presenziare alla chiusura della campagna elettorale del Movimento Progressista di Raimondi, pur di non sostenere la parte spinta da Moscardelli e che ormai attendeva solo il via libera per sostenere il simbolo del proprio partito: ovvero la Rosato

Nunzia Madonna (Pd) di fronte a Cosmo Mitrano (allora Pdl, ora Forza Italia) durante i festeggiamenti di piazza appena eletto sindaco nel 2012 (foto http://www.gaetachannel.it/ )
Nunzia Madonna (Pd) di fronte a Cosmo Mitrano (allora Pdl, ora Forza Italia) durante i festeggiamenti di piazza appena eletto sindaco nel 2012 (foto http://www.gaetachannel.it/ )

Oggi, rispetto ad allora, non è cambiato nulla, solo che al posto di Raimondi c’è Emiliano Scinicariello, che nel Pd ha resistito come coordinatore solo qualche mese in più, ed ora è sostenuto solo da una certa parte del partito, tra i quali ci sono anche il sottosegretario del Governo Sesa Amici, che il territorio lo conosce bene perché è di Sezze. Anche lui non può per ora utilizzare il simbolo, come abbiamo raccontato qualche rigo più su, e la sensazione e che anche stavolta, vista la spaccatura, si finisca allo stesso modo. Insomma il Pd, o la parte che rivendica esserlo in Consiglio comunale – pur essendoci entrata (la Rosato) senza avere il simbolo sulla scheda, preferisce guidare un Consiglio comunale e la città con Forza Italia, piuttosto che sanare una ferita lunga come un mandato amministrativo, al suo interno. Tanto è vero che come nuovo segretario, a succedere al dimissionario e “dissidente” Sasso, è stata nominata Nunzia Madonna che il giorno della vittoria di Mitrano alle elezioni festeggiava felicemente a due passi dal neo sindaco.


Da sinistra Anna Terenzi, Massimo Magliozzi e Giovanni Erbinucci
Da sinistra Anna Terenzi, Massimo Magliozzi e Giovanni Erbinucci

Lo stesso discorso vale ovviamente per Forza Italia. Possono starci solo quelli allineati. Il dissenso non è tollerato. E a dire il vero un primo segnale di come si sarebbero messe le cose lo si doveva cogliere con la nomina dell’addetta dell’ufficio stampa Paola Colarullo, già collaboratrice nel medesimo ruolo per il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo (Pd), eppoi anche componente della lista dei tesserati del Pd di Formia per Ignazio Marino come leader del partito alle elezioni primarie di qualche anno fa. Ma come se non bastasse si è preferito intessere rapporti con Moscardelli e la Rosato, piuttosto che sanare una brutta ferita che si andava aprendo, ovvero quella con il consigliere comunale Eduardo Accetta, vero trascinatore alle elezioni e primo fra gli eletti in Consiglio comunale con 345 voti. Ma la destra è spaccata anch’essa in mille anime e l’unica parte con la quel sembra in grado di stringere accordi è proprio il Pd. Basta vedere come si sono allontanati lo stesso precedente esponente e sindaco di centrodestra proprio con Forza Italia Massimo Magliozzi, oggi di nuovo in campo con le liste civiche, o un altro che nel partito c’era salvo poi allontanarsi e andare da solo alla candidatura a sindaco alle passate elezioni come Giovanni Erbinucci.

 

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