Omicidio o incidente? L’autopsia sul corpo del Lancella non scioglie i dubbi

E’ durata più del previsto l’autopsia sul cadavere di Giuseppe Lancella, l’autotrasportatore di 52 anni trovato misteriosamente privo di vita venerdì scorso all’interno della villetta che occupava, insieme al suo amico, il 41enne Andrea Tamburrino, in via Giovenale, in località Acquatraversa, a Formia.

Giuseppe Lancella (foto Facebook)
Giuseppe Lancella (foto Facebook)

L’esame si è svolto con la formula dell’incidente probatorio presso l’obitorio dell’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino e ad eseguirlo, contrariamente alla prassi, è stata la dottoressa Daniela Lucidi, il medico legale incaricato non dalla Procura ma dal Gip del Tribunale della città martire, Massimo Lo Mastro.


L’autopsia è stata eseguita in forma di contradditorio e vi hanno partecipato anche i consulenti di fiducia del Sostituto Procuratore Chiara D’Orefice, della difesa e della parte civile, rispettivamente Alessandro Mariani, Giancarlo Pacilio e Filippo Marino.

L’incidente probatorio era iniziato alle undici del mattino e si è protratto sino al tardo pomeriggio. Pochissime le informazioni trapelate, una su tutte: Lancella è morto per un colpo sul capo.

L’autopsia, pertanto, non ha risolto il rebus chiave di questa vicenda: quest’ecchimosi è stata provocata al termine di una lite tra Langella e Tamburrino – che resta l’unico indagato a piede libero per omicidio – o è stata la conseguenza di una caduta accidentale dell’autotrasportatore 52enne?

A conferma che questo dilemma non è stato risolto si è appreso che il perito nominato dal Gip possa proseguire nei prossimi giorni l’incidente probatorio all’interno della villetta di Formia in cui vivevano la vittima e l’amico per accertare lo stato dei luoghi rispetto alla ferita, letale, rinvenuta sulla testa di Langella.

Andrea Tamburrino
Andrea Tamburrino

Manca l’ufficialità anche per un definire la data di una visita medico legale collegiale cui sarà sottoposto Tamburrino per accertare la veridicità di quanto sempre sostenuto agli inquirenti: il tentativo di suicidarsi con un fendente al collo in segno di disperazione dopo aver visto l’amico a terra ormai privo di vita.

Intanto Tamburrino ha stazionato a lungo all’esterno dell’obitorio dell’ospedale di Cassino durante lo svolgimento dell’autopsia. Aveva fatto altrettanto lunedì all’ingresso di “Villa Eleonora” durante l’ispezione dei Carabinieri dei Ris. E nella giornata di sabato la salma di Lancella dovrebbe essere restituita ai familiari – lascia la moglie, da cui era divorziato, e due figli – per lo svolgimento dei funerali.