Omicidio in villa a Formia vicino a una svolta

Giuseppe Lancella (foto Facebook)
Giuseppe Lancella (foto Facebook)

A dieci giorni dalla prematura e tragica scomparsa, domenica sarà il giorno dell’ultimo saluto per Giuseppe Lancella, l’autotrasportatore di 52 anni trovato misteriosamente privo di vita all’interno della villetta che occupava, insieme al suo amico, il 41enne Andrea Tamburrino, in via Giovenale, in località Acquatraversa, a Formia. Oggi, all’indomani dello svolgimento dell’autopsia svolta con la formula dell’incidente probatorio, la cancelleria del Gip del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro ha disposto la restituzione della salma di Lancella ai familiari per lo svolgimento delle esequie in programma domenica pomeriggio, alle 15.30, presso la chiesa di Sant’Erasmo, nel quartiere di Castellone a Formia.

Sarà un’occasione per la sua ex famiglia per ritrovarsi dopo due anni di divisioni e dissidi. Lancella era divorziato dalla moglie originaria di Itri dalla quale aveva avuto due figli. La primogenita come parte offesa, attraverso l’avvocato Vincenzo Macari, si è costituita parte civile nel procedimento penale che vede al momento Tamburrino come unico indagato, a piede libero, per omicidio. L’obiettivo è unico: capire perché e come il padre è morto all’interno di “Villa Eleonora” presa in affitto dopo la conclusione del suo matrimonio.


Andrea Tamburrino
Andrea Tamburrino

Intanto da ambienti vicini alla Procura della Repubblica di Cassino e della Compagnia di Formia si è appreso che i primi giorni della prossima settimana potrebbero essere decisivi per chiarire questo giallo. Se l’autopsia di venerdì non aveva risolto il rebus chiave di questa vicenda, il perito nominato dal Gip lo Mastro, Daniela Lucidi, proseguirà l’incidente probatorio all’interno della villetta di Formia in cui vivevano la vittima e l’amico per accertare lo stato dei luoghi rispetto alla ferita, risultata fatale, letale, rinvenuta sul cranio di Lancella. E in quella circostanza Tamburrino potrebbe essere sottoposto ad una visita medico legale collegiale per accertare la veridicità di quanto sempre sostenuto: si era ferito al collo con un coltello perché disperato dopo aver visto l’amico a terra ormai privo di vita. Intanto il consulente di parte del Gip Lo Mastro ha avuto tempo sino al 21 febbraio 2017 per formalizzare, in una relazione tecnico-scientifica, la causa della morte di Lancella. Questa data potrebbe avere un valore solo formale e questa volta ad decretare la svolta  dell’intera, misteriosa, vicenda potrebbero essere le indagini dei Carabinieri che non sono mai terminate.