Ex Pastificio Paone, atteso l’esito del ricorso in appello

L'ex pastificio Paone

Forse ad una svolta la controversia giudiziaria-tecnica e amministrativa della riconversione dell’ex pastificio Paone di Formia?

Se ne saprà qualcosa di più il 20 dicembre quando il Tribunale di Latina in appello dovrà prendere in esame il ricorso della proprietà dello storico opificio avverso l’ordinanza del Gip del Tribunale del capuologo, Pierpaolo Bortone, che aveva accolto, a sua volta, l’istanza del sostituto procuratore Giuseppe Miliano di conferma del sequestro operato ben quattro anni e mezzo fa dai Carabinieri e dal Nipaf della Guardia Forestale con le ipotesi di reato di lottizzazione abusiva e di abusivismo edilizio.


Quella in corso, da parte della famiglia Paone e del neo amministratore unico Fulvio Paone, è una seconda battaglia giuridico-legale inerente il tentativo di revocare i sigilli apposti il 10 marzo 2012 su ordine della Procura di Latina. La prima, dopo un tira e molla tra il Riesame e la Corte di Cassazione, si era conclusa con la conferma del sequestro, nonostante il Procuratore generale della Suprema Corte avesse chiesto addirittura il contrario. I nuovi legali nominati dalla famiglia Paone, Maurizio Legale e Luca Melegari, hanno inserito nel ricorso in appello nuove disposizioni normative che, previste dal Dpr 380/2001, disciplinano il cambio della destinazione d’uso. Se la Procura ha sempre sostenuto come il permesso a costruire del 2008 del comune di Formia per la riconversione dell’ex pastificio in un centro commerciale fosse illegittimo perché rilasciato in assenza di piano particolareggiato, la difesa afferma naturalmente il contrario quando ribadisce come l’area di piazza Risorgimento sia tutt’altro che poco urbanizzata ed il pastificio esiste lì dal 1876 e, dunque, abbondantemente prima che nel 1980, dopo sei anni, andasse in vigore il nuovo piano regolatore, tuttora vigente, del comune di Formia.

La riqualificazione dell’ex pastificio Paone è una delle colonne dell’inchiesta penale del “Sistema Formia” e proprio il 19 dicembre o, nel dibattimento giù calendarizzato per il 9 gennaio 2017, il Gup del Tribunale sarà chiamato a decidere se rinviare o meno a giudizio nell’udienza preliminare i quattro tra professionisti, imprenditori e dirigenti comunale che hanno avuto a che fare con questo progetto di trasformazione. Uno di questi è l’ex dirigente della sezione urbanistica del comune di Formia, Stefania Della Notte, la stessa che, difesa dall’avvocato Andrea Di Croce, aveva firmato il famigerato permesso a costruire numero 182 del 2008. A difendere di recente il suo operato è stato niente meno che uno dei più insigni amministrativisti italiani, soprattutto in campo urbanistico, il professor Paolo Stella Richter. Il suo parere pro veritate fa parte ora della voluminosa documentazione del “Sistema Formia.

Definisce sì “pesante” la ristrutturazione dell’ex pastificio per la quale il decreto legge “Sblocca Italia” del 2014 aveva circoscritto i casi di obbligatorietà del permesso a costruire, rilasciato dalla Della Notte “ solo per eccesso di zelo”. Sarebbe stata sufficiente una semplice “Scia”, altro che piano particolareggiato o di lottizzazione. Ma Stella Richter rivela l’esistenza di una delibera di Giunta regionale del maggio 2006 che, in variante, dichiarava autorizzabili alcuni interventi previsti dall’articolo 3 del Piano regolatore di Formia, tuttora vigente, e, tra questi, quelli di ristrutturazione. La famiglia Paone spera ora nel dissequestro dell’ex pastificio. Qualche anno fa il suo affitto sarebbe dovuto servire per capitalizzare il nuovo ciclo produttivo nell’area industriale di Penitro.

In caso di revoca dei sigilli del futuro dell’opificio dovrà occuparsi un altro Tribunale, quello di Cassino, che ha concesso alla proprietà dell’ex opificio un concordato preventivo per scongiurare la gravissima ipotesi del fallimento…