Sistema Formia, le difese portano in aula le carte: il giudice rinvia la decisione

Il comune di Formia

Il non luogo a procedere sia per il reato associativo che per tutte le ipotesi accusatorie per le quali pende la richiesta di rinvio a giudizio. E’ stata l’unanime richiesta formalizzata ieri dai vari collegi difensivi nella penultima fase dell’udienza preliminare sul “Sistema Formia”, l’organizzazione che secondo le risultanze investigative della Procura della Repubblica di Latina e del sostituto procuratore Giuseppe Miliano avrebbero “pilotato” nel corso degli anni l’esito di appalti, incarichi e concessioni al comune di Formia grazie alla presunta “commistione” tra politica, imprenditoria e l’apparato burocratico dell’ente.

Il Tribunale di Latina
Il Tribunale di Latina

E oggi davanti il Gup del Tribunale del capuologo Pierpaolo Bortone – pm d’udienza Maria Eleonora Tortora – è stata lunga ed articolata la sfilata di un’altra tranche di imputati a favore dei quali i rispettivi legali, chiedendo il proscioglimento, hanno presentato altre e voluminose memorie difensive scritte.


Una di queste, per esempio, l’ha depositata l’avvocato Andrea Di Croce per conto dell’ex responsabile della sezione urbanistica del comune di Formia, Stefania Della Notte, sia in ordine alla riqualificazione e riconversione dell’ex pastificio Paone che per la gestione dell’asilo nido comunale “La Vecchia Quercia”. Secondo l’accusa gli indagati – Delle Notte era componente della commissione di gara – avrebbero prodotto una documentazione falsa che attestava la partecipazione della cooperativa “Le.Sa.Sca.”(di cui avrebbero fatto parte parenti di politici) ad un consorzio, in modo da provocare un ingiustificato beneficio alla società collegato all’aggiudicazione finale per il bando di affidamento dell’asilo stesso. Legali difensori all’attacco per respingere le accuse della Procura sulla lottizzazione presentata dalla “Luci sul Golfo”, una cooperativa edilizia che avrebbe annoverato come soci una serie di dirigenti e consiglieri comunali dell’Udc (e alcuni loro familiari) interessata alla realizzazione di un complesso edilizio che, in contrasto con la legge nazionale contro l’edificabilità delle aree percorse dal fuoco, sarebbe stata autorizzata grazie a false attestazioni con cui si sarebbe ingannato lo stesso consiglio comunale.

Un’altra vicenda del “Sistema Formia” approdata davanti il Gup Bortone è stata quella relativa al parcheggio in piazza Risorgimento dei “cugini” di Benedetto Assaiante, l’ex vice-sindaco Udc ed ex responsabile del cerimoniale del sindaco in carica Sandro Bartolomeo. L’area di sosta sarebbe stata autorizzata in assenza di un piano parcheggi, del parere ambientale e nonostante il vincolo di inedificabilità esistente per la presenza a pochi metri di un torrente pubblico. E hanno chiesto il proscioglimento “post mortem” dei rispettivi assistiti anche l’avvocato Renato Archidiacono per il compianto sindaco di Formia Michele Forte (secondo il Pm Miliano avrebbe indotto a sovrastimare – l’importo iniziale era di 320mila poi sceso a 300 mila – un immobile fatiscente confinante con la torre di Castellone) e gli avvocati Alfredo Bargi e Daniele Lancia per il defunto amministratore dell’Aurora Immobiliare Antonio D’Ambrosio. Si tratta di un complesso residenziale composto da sedici villini, in località Acquatraversa a Formia, per il quale secondo il PM Miliano, si sarebbe operata una lottizzazione abusiva, a causa di un aumento ingiustificato di volumetrie, cambiando in parte la destinazione d’uso ed anche perché in assenza di un piano particolareggiato e di un piano di previsione delle opere di urbanizzazione. Tutto, quindi, in contrasto col piano regolatore vigente e con la legge regionale meglio conosciuta come “Piano Casa”. L’epilogo dell’udienza preliminare è previsto ora per il 23 gennaio 2017. Inizialmente era previsto per la sentenza finale (e anche per gli imputati che hanno scelto riti alternativi) il 9 gennaio prossimo ma il Gup Bortone ha chiesto un rinvio per l’esame dell’ampia documentazione prodotta.