Il suo messaggio augurale di Natale il nuovo arcivescovo di Gaeta, monsignor Luigi Vari, l’ha rivolto in Cattedrale alla presenza di “tanti bravissimi volontari che mi assistono per permettere a questa barca di prendere il largo, tra i problemi di ogni giorno su un territorio ricco di tanti affanni ma forte di infinite risorse umane che non esitano a rimboccarsi le maniche. E nessuno lo sa..”.
L’occasione è stata una speciale celebrazione Eucaristica officiata insieme al neo vicario generale, don Mariano Parisella, del parroco della cattedrale ed ex vicario generale, monsignor Giuseppe Sparagna, e di un gruppo di sacerdoti e diaconi. Gli speciali fedeli erano loro, dipendenti della Curia e collaboratori dei vari servizi ed uffici dell’istituzione Chiesa. Monsignor Vari nella sua lunga omelia ha chiesto di essere “meno diffidenti come Zaccaria”, “più disponibili come Giovanni” e di avere “uno sguardo ed un cuore come Gesù, nato come un povero, un bambino deposto in una mangiatoia, minacciato da Erode e condotto da Maria e Giuseppe in Egitto come o bambini che giungono da noi, profughi insieme a tanti”.
Il nuovo presule della Chiesa gaetana ha rivolto un “affettuoso e particolare pensiero” a quelle tante persone che in queste ore di festa sono in affanno o hanno il cuore intriso di tristezza: anziani, malati, carcerati e quei padri di famiglia “che un lavoro l’avevano e ora non più”. E poi altre considerazioni molto profonde: “Che cosa significa il Natale per ciascuno di noi?”. Per colui che non crede, è un giorno di festa, da trascorrere possibilmente in vacanza. Ma per chi crede nell’amore di Dio per tutte le sue creature, il Natale è il giorno più bello perché Dio è venuto tra noi. Egli, l’Onnipotente, l’Infinito, si è abbassato fino a noi “finiti” per amore, solo per amore; per aiutarci a riscoprire il “senso della vita” e il “perché viviamo”. Questo è il Natale: “Dio, si è fatto uomo per prendere ogni uomo per mano e condurlo verso il Padre. Gesù è venuto per salvare ognuno di noi. La Gloria di Dio è la nostra pace”.
Monsignor Vari, insediatosi soltanto il 9 luglio scorso, infine, non si è risparmiato nell’analizzare le criticità che il comprensorio meridionale della provincia di Latina sta vivendo nel quotidiano, soffermandosi sul vero significato di questo periodo: “Il Natale deve essere vissuto nella certezza della presenza di Dio, per questo è definito Santo e sereno, e auspico possa essere davvero sorgente di maggiore pace”.