Fondi, il ghiaccio e l’agricoltura in ginocchio: come sessant’anni fa

Una delle gelate di fine anni Cinquanta, in un'immagine del fotografo Onorato Zannettino

Il comparto nel frattempo è mutato radicalmente, innanzitutto per tipologia di produzione. Ma, a distanza di poco più di sessant’anni, si è praticamente replicata la stessa situazione: il gelo ha messo in ginocchio gli agricoltori della Piana.

Fondi gelata gennaio 2017In questi giorni a Fondi le temperature polari hanno cancellato le colture a campo aperto e danneggiato in maniera considerevole quelle in serra, per danni stimabili secondo Coldiretti in centinaia di migliaia di euro. Un dramma che in qualche modo ricalca la crisi agricola coincisa con la seconda metà degli anni Cinquanta. Con le nevicate del gennaio e del febbraio 1956 e con le ondate di neve, grandine e gelo che accompagnarono gli inverni successivi per oltre un decennio. Temperature a picco che allora come oggi furono letali per la produzione locale, all’epoca incentrata quasi esclusivamente sulle tipiche arance bionde. Sulle cosiddette lampadine, produzione già indebolita dal cambiamento dei mercati e dal boom industriale, e che andò incontro al disastro.


"Arance alle capre per protesta, foto Zannettino"
“Arance alle capre per protesta, foto Zannettino”

“Arrivò implacabile il freddo del 1956 ed ecco l’imponderabile che mandò in crisi centinaia di famiglie”, scrive Carlo Alberoni nel suo “Storia dell’agricoltura nel comprensorio di Fondi”. Agrumeti imbiancati da cartolina, ma subito dopo spogliati della vita. Una catastrofe economica dilatatasi sul lungo periodo, tra un tentativo e l’altro di far ripartire quel comparto agricolo un tempo tanto fiorente. Sfociando, complici anche i prezzi bassi imposti dal mercato, l’aumento dei costi dei produttori, la concorrenza da altre latitudini e, soprattutto, uno Stato sordo alle istanze delle campagne fondane e pronto solo a dettare gabelle, in un momento storico.

I segni d’insofferenza della gente di Fondi si palesarono con forza già nel ’60, quando mezzo migliaio di agricoltori buttò per protesta quintali d’arance in strada o agli animali. Il 3 febbraio del ’69, con le campagne della Piana e i loro protagonisti ormai stremati, ecco la “Rivolta delle arance”: i fondani scesero in piazza occupando la ferrovia e vi furono scontri senza esclusione di colpi con la polizia in tenuta antisommossa, portando all’arresto di 91 persone.