L’impegno sociale e politico di Gaetano Forte: ex consigliere comunale e segretario del Pci

L’Impegno politico

Il suo debutto in consiglio comunale Gaetano Forte lo fece, invece, il 27 maggio 1956 quando, all’età di 29 anni, venne eletto per il Pci insieme ad Ubaldo Petrone, intellettuale fortemente motivato ma insofferente dei facili dogmatismi. Era la Formia del sindaco Bruno Zauli che, lontano dalla città per i suoi impegni di segretario generale del Coni, decise, subito dopo le Olimpiadi di Melbourne, di lasciare l’incarico a Vincenzo Filosa. Gaetano Forte, invece, è stato riconfermato consigliere – e sempre per il Pci – alle amministrative del 6 novembre 1960, del 22 novembre 1964, del 7 giugno 1970 e, per l’ultima volta, il 15 giugno 1975. Ma la sua prima grande soddisfazione la ottenne il 7 giugno 1970 alle elezioni provinciali. Il Pci, quale forma di ricompensa per la sua intensa attività politica, gli regalò il collegio più sicuro della provincia, quello di Sezze, diventando, per dieci anni, capogruppo e presidente della commissione sanità.


Gaetano Forte è stato segretario del Pci a più riprese, tra il 1955 e l’anno seguente, nel 1958 e dal 1961 al 1964. Membro del comitato federale e regionale del Pci, Forte, eletto nel 1970 presidente del consiglio d’istituto tecnico commerciale “Gaetano Filangieri”, di un risultato era orgoglioso: delegato al congresso nazionale del Pci del 1972, quello che portò all’elezione alla segreteria nazionale di un certo Enrico Berlinguer. I suoi rapporti, complicati, poi, con la Dc. Ha sempre ricordato del suo lavoro di dipendente presso il Ministero del Lavoro, destinatario di una serie di trasferimenti, prima a Latina, poi a Fondi e, con sole 24 ore di preavviso, nella lontanissima Sondrio dove venne licenziato dopo sei mesi di malattia.

Gaetano Forte capì per primo che la Dc si poteva combattere all’interno, con quella che definiva la “rottura degli schemi”. Basta chiederlo a chi sarebbe stato, poi, preside dell’istituto “Filangieri” , il professor Pasquale Scipione. Eletto nella Dc nel 1970 per poi diventare capogruppo, Scipione confluì nel Pci…grazie a Gaetano Forte. Ma il nuovo corso (Sandro Bartolomeo, Francesco Carta) non condivise e Gaetano Forte non venne ricandidato, dopo quasi 25 anni, alle amministrative dell’8 giugno 1980.

Per Gaetano Forte la seconda “sofferenza” fu la svolta della Bolognina. La conclusione nel 1989 dell’esperienza, umana e politica, del Pci doveva proseguire con un’altra sigla e due anni più tardi, Forte, insieme ad Aldo Di Cuffa, Salvatore Di Russo, Aldovito Franzini, Cosmo Forte, Enzo Simeone e Delio Fantasia, parteciparono all’assemblea nazionale di Rifondazione Comunista al teatro Brancaccio di Roma. Ed il circolo di Formia di via Maiorino 31 di questo stesso partito, intitolato ora alla memoria di Enzo Simeone, mercoledì mattina diventerà per qualche minuto la camera ardente per porgere l’ultimo saluto a Gaetano Forte (i funerali religiosi si svolgeranno alle 9.30 nella vicina chiesa di San Giovanni Battista): “ Mancherà il suo contributo alla vita politica, affinché la ricchezza che tutti produciamo sia sottratta al gioco dei forti per restituirlo ai veri proprietari, i lavoratori, e con loro ai deboli e agli oppressi, come il comunismo – l’idea di una vita – insegna e compagno Gaetano ci ha sempre ricordato con forza. Addio Gaetano resteremo sempre uniti a te dal desiderio di una nuova umanità…”