Casal di Principe – Cassino – Formia: linea diretta con i Casalesi

Le indagini sono avvolte da un comprensibile riserbo e le ha promosse il Commissariato di Polizia di Cassino guidato da uno dei poliziotti pontini più bravi di sempre, il vice-questore Alessandro Tocco.

Grazie al suo apprezzato fiuto investigativo, Tocco la scorsa settimana – era il 5 gennaio – ha inviato un paio di agenti in borghese della Digos in una località che conosce meglio delle sue tasche, Casal di Principe.


Erano in programma all’indomani della sua scomparsa i funerali super scortati dell’ex capozona del clan dei Casalesi, Vincenzo Alfiero, di 84 anni, considerato il fondatore dell’ala-Bidognetti della potentissima organizzazione criminale e padre di Massimo, uno dei membri del gruppo di fuoco guidato all’epoca dal capo del ramo stragista del clan, Peppe Setola.

Gli agenti della Digos, muniti di potenti macchine fotografiche, avrebbero immortalato a Casal di Principe tre personaggi di Cassino conosciuti alle forze dell’ordine che, a bordo una berlina tedesca, hanno “allungato” sino a Formia per permettere ad una persona del posto di recarsi nel luogo in cui si sono celebrati i funerali blindati di Alfiero, la chiesa dello Spirito Santo.

Naturalmente sono ora al vaglio degli inquirenti questi preziosi fotogrammi che testimonierebbero il legame storico di “O’ Capritt” – così era chiamato l’84enne Alfiero – con Formia e Cassino.

L’uomo nei primi anni ottanta fu tra i primi a muovere l’avanzata del nascente clan dei Casalesi verso nord e, in particolare, di Formia diventando il reggente di Francesco Bidognetti.

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