Katia, la primogenita di ‘Cicciotto ‘e Mezzanotte’ che da Formia reggeva il clan Bidognetti

A PAGINA 2 ‘L’ARRESTO DEL FRATELLO GIANLUCA NEL 2008’

A PAGINA 3 ‘IL PRINCIPE E LA (SCHEDA) BALLERINA E LA FOTO CON IL CONSIGLIERE FORMIANO’


 

Francesco Bidognetti
Francesco Bidognetti

IL RITORNO NELL’OMBRA – Da allora la vita di Katia, figlia primogenita di Francesco da Casal di Principe, in tutta la confederazione conosciuto come Cicciotto ‘e Mezzanotte e recluso in regime di 41 bis dal dicembre 1993, era proseguita senza ulteriori esposizioni mediatiche divenendo sempre più punto di riferimento di un clan deciso a reagire ai colpi inferti dallo Stato, anche nell’attesa della scarcerazione del fratello Gianluca, recentemente avvenuta, e dello zio Michele in carcere da maggio 2016, condannato a tre anni e tre mesi per rapina e minacce con l’aggravante del metodo mafioso. Carcere dove peraltro si trovano anche i fratelli Raffaele e Aniello: il primo, destinatario di un avviso di garanzia in questa inchiesta, a scontare venti anni per il duplice omicidio di Giuseppe Angelino e Sandro Chiocciariello avvenuto il 3 settembre del 2004 nel Parco verde di Caivano, il secondo l’ergastolo dopo le condanne nel processo Spartacus End.

Katia e la sorella Teresa, a quanto raccontano le indagini, si muovevano in modo diverso, quasi sottotraccia rispetto all’efferatezza degli altri membri della famiglia. A farlo chiaramente intendere è Teresa in un colloquio intercettato in carcere nel 2008 con il padre quando si riferisce, molto critica, al fratello Gianluca e al suo rapporto con Setola: “Uno glielo dice: apri gli occhi, ma quello non se ne fotte proprio. Tu vuoi andare per la via tua? E vai per la via tua, ma poi dopo non piangere. Io glielo dico sempre: quando vai a finire là dentro fai morire tuo padre, non noi, perché noi non ci veniamo, te lo puoi pure scordare”.

 

 

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