La sughereta di Monte San Biagio e il parassita killer: “Sufficienti poche migliaia di euro”

“Rispondere senza riuscire a dire nulla. Una regola a cui nemmeno in questa occasione l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini si è riuscito a sottrarre ripetendo pedissequamente quanto già gli avevamo evidenziato nell’interrogazione che abbiamo presentato: intanto la sughereta di San Vito a Monte San Biagio colpita dal Phytophthora Cinnamoni continua a morire (qui il testo dell’interrogazione a risposta immediata)“.

Lo dichiara la portavoce del Movimento 5 Stelle in Regione Lazio Gaia Pernarella, intervenuta a margine del question time sullo stato della sughereta San Vito di Monte San Biagio.


Sarebbe stato verosimilmente sufficiente un intervento da poche migliaia di euro (quindicimila euro l’ettaro l’entità dell’investimento), tra l’altro già previsto e che all’estero, in casi analoghi, ha già dimostrato di poter funzionare, ma incurante della ristrettezze economiche di Parchi e Comuni, la Regione Lazio preferisce abdicare al suo ruolo e trasformare ogni cosa in un’emergenza condannando alla morte uno dei siti del territorio con più storia e tradizione. Che sia anche protetto dalla legislazione europea per questi signori è solo un trascurabile dettaglio. Per ora apprendiamo di un nuovo tavolo di lavoro il 5 giugno: sarà il consueto inutile rendez-vous tra amici che non ha prodotto interventi, che non ha interdetto la zona, che non ha bloccato il pascolo, che ha autorizzato un’azienda agro turistico venatoriache suggerisce come direttori dei Parchi personale con poca o nessuna esperienza? ‘Dio si è preso cura degli alberi, salvandoli dalla siccità, dalle malattie, dalle valanghe, e da migliaia di tremende tempeste e inondazioni. Ma Dio non può salvare gli alberi dagli stupidi’ (John Muir). Loro non molleranno mai, noi neppure!“.

A PAGINA 2 – IL VIDEO DELL’INTERVENTO E A RISPOSTA