A Gaeta la mostra dedicata a Renato Barisani, “sperimentatore nel tempo”

Dal 22 luglio al 9 ottobre a Gaeta, gli spazi della Pinacoteca Comunale e del Museo Diocesano ospitano la mostra “Renato Barisani, sperimentatore nel tempo. Opere 1935 -2011”. Grande evento promosso dal Comune di Gaeta e organizzato dalla Pinacoteca Comunale in collaborazione con il Museo Diocesano. L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 22 luglio 2017 alle 18, in Pinacoteca Comunale Palazzo San Giacomo, via De Lieto 2, e al Museo Diocesano, piazza Cardinal De Vio.

L’esposizione, a cura di Giorgio Agnisola e Fabio Barisani, con oltre 200 opere, tra cui ceramiche, monili, arazzi, mosaici, grafiche, oltre che sculture e dipinti, allestita nella Pinacoteca Comunale e in alcuni spazi messi a disposizione dal Museo Diocesano, copre l’intero arco della feconda attività del noto artista partenopeo (1918-2011).


Barisani è stato indubbiamente uno dei maggiori esponenti dell’astrattismo italiano e internazionale. La sua fortuna critica non è stata accompagnata da un’analoga fortuna popolare, anche in virtù del suo carattere schivo, riservato. La sua lunga carriera è stata d’altra parte segnata da un’estrema coerenza ideale e morale, da un vivo rigore professionale.

Animatore dei movimenti di avanguardia della sua città nell’immediato dopoguerra, maestro di numerosi e conosciuti artisti italiani del secondo Novecento, protagonista dei maggiori movimenti astrattisti italiani, a cominciare dal Mac, di cui fece parte fin quasi dagli esordi e di cui divenne l’esponente di spicco della frangia partenopea, Barisani è stato sperimentatore infaticabile, fedele ad un suo segno interiore e creativo, reale e immaginario.

E’ la prima esposizione in assoluto, dopo la scomparsa di Barisani nel 2011, a tracciare con un notevole numero di opere le tappe fondamentali della sua vicenda creativa. Essa intende, con un’analisi centrata anche sull’uomo e sulla sua storia, nel confronto costante con la critica che di lui si è occupata, rivalutare l’opera di uno dei sicuri maestri dell’arte italiana del secondo dopoguerra.

La mostra ripercorre i periodi della produzione dell’artista, dalle prove realiste degli esordi alla stagione concretista, ai successivi attraversamenti informale e neodadaista, al definitivo approdo all’arte astratta e geometrica nelle sue diverse declinazioni, fino all’accostarsi, a partire dal 1981, all’espressione da lui stesso definita nel 1984 dell’“Astrazione organica” e che ha caratterizzato la sua opera fino alla fine.

Catalogo a cura di Magonza Editore.