Pontinia, protesta (anche) per il nuovo impianto rifiuti a Mazzocchio: “Ci stanno condannando a morte”

“Siamo pronti anche a gesti eclatanti perché qui c’è in ballo la nostra vita”. Non usano mezzi termini i cittadini riuniti nel comitato Mazzocchio che da anni lottano contro i miasmi provocati dall’impianto di compostaggio Sep, con la situazione che si è aggravata dal giugno scorso. Da quando, cioè, la Sep ha aumentato la mole di rifiuti ricevuti (ben 50 tonnellate al girono secondo l’autorizzazione della Regione Lazio) che l’impianto non sembra in grado di gestire.

“Lo stabilimento è piccolo per quella mole di rifiuti giornalieri. Spesso gli addetti, e lo dimostrano dei video, devono caricare su camion parcheggiati all’esterno del capannone il rifiuto pronto per lo smaltimento, operazione finale che dovrebbe avvenire comunque al chiuso. In più si pone un problema: quello prodotto da Sep dovrebbe essere compost e invece, a ogni carico, dai camion si alzano nuvole di vapore e l’odore è insopportabile. Il rischio insomma è che il ciclo di compostaggio non venga perfettamente rispettato perché l’azienda ha necessità di liberare spazio per i rifiuti in arrivo. Abbiamo più volte denunciato – proseguono i cittadini – e anche qui lo dimostrano delle foto, le lunghe fila di compattatori che aspettano sotto il sole, per più di due ore, in attesa di poter conferire. Abbiamo centinaia di certificati medici prodotti da nostri concittadini che ricorrono al pronto soccorso perché colti da vomito, vertigini e nausea. Nessuno ci ha ascoltato, solo qualche sindaco della zona. La Provincia ha fatto orecchie da mercante e invece di perorare la causa dei cittadini ha autorizzato un nuovo impianto proprio accanto a Sep, di una società, la Sogerit, che altro non è che Sep sotto un altro nome”.


14 mila metri quadrati di superficie, divisi tra 9 scoperti e 5 coperti per un massimo di 125 mila tonnellate di rifiuto organico da preparare per poi essere riportato nuovamente in Sep. “Ci stanno condannando a morte – scrivono da Mazzocchio -, rischiano di rendere inospitale anche il borgo medioevale di Fossanova, spesso preda dei miasmi, per non parlare di Mazzocchio dove ormai chiudono bar, locali, dove la gente scappa e abbandona case, dove chi la sfortuna di lavorare qui si deve dividere da moglie e figli che per passano l’estate altrove. Siamo stufi di tutto questo. Non si può anteporre l’interesse privato alla salute e al benessere dei cittadini, non siamo numeri”.

“Abbiamo visitato un impianto di trattamento di rifiuti pochi giorni fa – conclude la nota -. Non ci interessa fare nomi anche se la notizia è pubblica, perché non facciamo pubblicità. Ma dobbiamo ribadire come entrati in quell’ambiente, abbiamo potuto visitarlo senza bisogno nemmeno delle mascherine, abbiamo mangiato nel piazzale di stoccaggio, sembrava un sogno. Quindi l’equazione rifiuti e puzza non esiste se si lavora a regola d’arte. La stessa Regione Lazio ha chiesto che si provveda a un monitoraggio di Sep e delle sue puzze. A oggi invece dobbiamo tristemente leggere di una nuova autorizzazione della celere Provincia di Latina firmata dalla presidente Eleonora della Penna che pure non si è pronunciata sui controlli e sulle analisi. Su che basi si concede una nuova autorizzazione se nel frattempo non si è sicuri del fatto che l’azienda che già opera non inquini e non avveleni?”.