Itri: “Urge rifacimento della croce della missione dei passionisti”

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“Si fa quanto mai urgente un appropriato rifacimento della croce in ricordo della missione che i padri passionisti predicarono a Itri prima della seconda guerra mondiale”. Lo fa osservare padre Antonio Rungi, vice-superiore della comunità passionista di Itri-Civita.


“La croce è stata collocata all’inizio del Paese nei pressi della cava ed è ben visibile da tutti gli automobilisti – precisa padre Rungi – che attraversano la Statale Appia. La croce versa in condizioni non buone, senza più la lapide ricordo, senza il simbolo dei passionisti che è lo stemma ben noto a tutti gli Itrani, con il basamento rovinato e la croce, in ferro, logorata da tempo e anche dalla vicinanza della stessa cava. Si potrebbe ripristinare in questo stesso luogo –afferma padre Rungi – anche come ricordo dei 150 anni di canonizzazione di San Paolo della Croce, fondatore dei passionisti. Itri oltre a figli spirituali di San Paolo della Croce ha solo questo istituto di vita consacrata presente ed operativo sul territorio dal 1943, quando i passionisti ebbero in dono il convento di cappuccini. Poi l’assunzione della parrocchia di Santa Maria Maggiore, guidata per circa 50 anni e dal 1985 anche l’affidamento del santuario della Madonna della Civita. Una presenza storica ed incisiva a livello spirituale e pastorale –afferma padre Rungi – che necessità di ulteriore potenziamento e presenza”.

La comunità attuale, giuridicamente costituita presso il Santuario della Civita ha due sedi: il santuario e il convento cittadino. Sono sei i religiosi che lavorano apostolicamente tra le due strutture e con impegni di evangelizzazione e assistenza a livello diocesano, e sono: PP. Emiddio Petringa (Superiore-Rettore); Antonio Rungi (Vice-superiore); Mario Caccavale (Economo e consultore della regione dell’Addolorata dei passionisti del Basso Lazio e Campania); Cherubino De Feo (decano della comunità, da oltre 50 anni ad Itri); Mario Corvino (cappellano e vicario parrocchiale a Formia, da circa 40 anni a Itri); Francesco Vaccelli (già sacerdote diocesano di Gaeta e poi passionista da 25 anni, con compito attuale di esorcista diocesano). I sei religiosi con ruoli ed uffici diversi sono impegnati costantemente in Diocesi e soprattutto nella città di Itri, portando a tutti il carisma di san Paolo della Croce.

“Ripristinare la croce della missione dei passionisti dell’anteguerra – conclude padre Rungi – come ha sollecitato padre Mario Corvino, un conoscitore attento della città, nostro stimatissimo confratello, è un dovere di tutti e specialmente di noi religiosi che a Itri e all’arcidiocesi di Gaeta abbiamo dato e stiamo dando il cuore passionista nella nostra missione di predicatori della passione, morte e risurrezione del Signore, di confessori, padri spirituali, animatori del Santuario della Civita e per lunghi anni della parrocchia cittadina. Speriamo di poter portare a termine, in breve tempo, questo ripristino totale della croce dei passionisti situata all’ingresso della città, che, tra l’altro non richiede grosse spese. Sarebbe bello che venisse illuminata tutta, per essere il biglietto cristiano e significativo di ingresso nella città di Itri, a pochi metri dal centro cittadino e sulla strada di grande traffico come è la Statale Appia”.