Dal trasporto merci alla tutela dell’ambiente: la multifunzionalità dei droni

I droni, tecnicamente conosciuti anche come sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (APR) e velivoli senza pilota (VSP o UAS – unmanned aircraft systems) rappresentano una tecnologia che si sta diffondendo ampiamente su scala globale con impatti reali su diversi settori economici.

Nel prossimo futuro andranno oltre il semplice trasporto di merci o cose. Pensiamo ad esempio al loro impiego nell’agricoltura: i sensori di cui sono dotati alcuni droni Parrot, permettono di monitorare le colture delle aziende agricole in modo ottimale. Inoltre, essendo equipaggiati con camere termiche e multi spettrali, sono in grado di raccogliere dati capaci di informare sull’inizio di attacchi patogeni ed individuare preventivamente situazioni di pericolo. Per quanto riguarda il comparto della tutela del patrimonio naturale, i droni si rivelano estremamente utili per portare avanti attività di ricerca e per la prevenzione di incendi boschivi; permettono inoltre di monitorare le operazioni di spegnimento quando l’incendio è già in corso. Nel settore energetico sono già impiegati per ispezionare le linee elettriche e monitorare impianti fotovoltaici ed impianti eolici, ma anche gasdotti e oleodotti.


Droni e Project Wing di Google

Abbiamo riportato alcuni esempi di ciò che sono capaci di fare le diverse tipologie di droni attualmente in commercio. Tuttavia, la vera rivoluzione apportata da questa tecnologia nelle nostre vite, riguarda nello specifico la consegna delle merci, che in un futuro molto prossimo, potrebbe diventare di esclusivo appannaggio dei velivoli senza pilota.

Pioniere in questa tipologia di business Google/Alphabet, che ha investito molte risorse nel progetto Project Wing, con l’obiettivo di costruire piccoli velivoli automatizzati che potessero effettuare una consegna rapida di merci, in pochi minuti, ed evitando il traffico. Dopo varie sperimentazioni, questo traguardo appare pienamente raggiunto. Qualche settimana Google ha rivelato di aver superato con il proprio prototipo i test organizzati dalla Nasa e dalla Federal Aviation Administration (FAA). Il sistema messo a punto da Big G è stato testato al Virginia Tech: qui la Faa ha creato un sito al fine di provare dispositivi e tecnologie. Nei test, il team di Google ha potuto monitorare da una sola piattaforma i percorsi di volo di più droni contemporaneamente, tre di Project Wing, adoperati per effettuare consegne, e due di altre compagnie simulanti operazioni di ricerca e salvataggio. Il software ha fatto sì che i droni potessero controllarsi l’un l’altro senza la necessità di un intervento manuale da parte di un operatore per evitare collisioni.

Alcuni droni vengono controllati con un’app installata sul tablet, sullo smartphone o sul computer. Altri sono controllati da un telecomando molto simile a quello utilizzato per una console di videogiochi. I modelli  professionali sono in grado di raggiungere anche i 2 chilometri di distanza, dato che è decisamente più basso per le tipologie di  bassa qualità. Per quanto riguarda l’autonomia, vi sono droni che possono volare per pochi minuti (15-20 quelli di qualità medio-bassa), mentre la durata di volo di un drone professionale può arrivare anche a 1 ora.