Associazione Confronti, quinto incontro con il filosofo Nilo Cardillo

Il quinto incontro della 5 Stagione di Confronti è con il prof. Nilo Cardillo sul tema ” Il Divino splendore della Bellezza . Platone, Plotino e Tasso :inchiesta sull’ essenza del Bello “ che si terrà sabato 10 febbraio ore 18 presso la Sala Ribaud – Comune di Formia .

“Parlare della bellezza, lo sappiamo, è molto difficile, come è difficile parlare della felicità, del tempo, della memoria. Sono parole che usiamo quotidianamente, nel parlare comune, quando cerchiamo di raccontare le nostre esperienze, senza una “pretesa definitoria”, di carattere filosofico o scientifico. Parlare di bellezza o di felicità è difficile per tutti, in particolare lo è per i giovani, perché nessuno ne parla. Del piacere si parla moltissimo, vengono continuamente proposti una infinità di piaceri, una infinità di soddisfazioni, un’infinità di desideri che devono essere soddisfatti, pena una insopportabile insoddisfazione. Invece la bellezza, come la felicità fanno parte della vita ordinaria: a noi uomini accade di essere felici, accade di incontrare la bellezza. Gli uomini sanno cos’è la felicità e che cos’è la bellezza, non tanto perché ne possiedono il concetto, ma perché ne sperimentano la condizione .”


“Di fronte agli orrori, che sembravano immensi e insuperabili, del secolo XX, ai quali, invece seguono quelli, non meno spaventosi, del secolo presente, dobbiamo concludere che, dopo la morte della filosofia, dobbiamo assistere alla scomparsa della bellezza? O, forse, come in altri momenti della storia, dobbiamo supporre che essa si sia resa invisibile, oppure irriconoscibile, e che a noi competa il dovere di far riemergere il suo splendore, il quale possa tornare ad illuminare il mistero del mondo e dipanare il groviglio di contraddizioni che rende sofferente ed impaurita la nostra umanità?”

Forse è proprio in epoche come la nostra, quando il destino stesso dell’uomo sembra in crisi, la rinnovata ricerca della bellezza può aiutarci a ritrovare una direzione di senso nel mare cupo, oscuro ed agitato degli anni che stiamo vivendo. Platone ci ha insegnato che la bellezza non è soltanto lo splendore dell’essere nel mondo sensibile, ma è l’essere stesso, al punto che, nel Fedro, l’amore del bello (philo-kalia) diviene sinonimo dell’amore del vero (philo-sophia), quindi amore di sapienza.

Di qui l’utilità e l’urgenza di un viaggio alle sorgenti della bellezza, a partire dal mondo omerico, seguendone le tracce attraverso Platone ed il neoplatonismo, fino alla sua apparente sparizione nell’età moderna.”