Le rassicurazioni del Comune: “Mai più rifiuti a Borgo Montello”

Qualche giorno fa, la notizia dello sblocco di un’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) da parte della Regione Lazio nei confronti della società Indeco, che gestisce uno dei versanti della discarica di Borgo Montello, aveva fatto tremare all’unisono i cuori degli sparuti residenti di via Monfalcone, dove alcune famiglie sono impegnate in un braccio di ferro ormai trentennale all’ombra del terminale ultimo del ciclo dei rifiuti, ovvero la discarica. L’Aia – lo aveva già chiarito l’assessore all’ambiente Roberto Lessio nei giorni scorsi – riguardava però tutto il versante delle polizze fideiussorie che sono obbligatorie per legge e che l’azienda aveva presentato per tempo, vedendo però un certo ritardo nella verifica degli atti da parte della Regione.

Un ritardo, comunque, non del tutto immotivato visto la continua tempesta che da anni a questa parte si addensa dalle parti di Montello quando si parla di discarica. Dopo la condanna dell’Unione Europea che colpiva proprio il ciclo rifiuti laziale e in particolare le discariche come quella di Montello, sono arrivati i sequestri dei terreni, il processo per inquinamento ambientale alla Eco Ambiente (società un tempo partecipata anche dal Comune di Latina attraverso la fallita Latina Ambiente S.p.a.) passando per gli arresti e i sequestri di beni e terreni anche per la Indeco per la gestione dei fondi per la post-gestione (vicenda da cui sono stati tutti poi scagionati) che per un abbancamento considerato superiore alle cubature previste verso l’invaso S8, oggi esaurito.


Visto che da anni ormai non si muoveva più nulla, lo sblocco di un’autorizzazione alla Indeco sembrava aprire le porte a nuovi abbancamenti presso la discarica, ma secondo il Comune per il momento non sarà così. “E siamo pronti a fare quanto è in nostro potere per impedirlo in futuro” ha ribadito Lessio questa mattina in commissione ambiente, riunita proprio per discutere la situazione della discarica. Insomma, una commissione per rassicurare anche la cittadinanza in merito al fatto che, nonostante le autorizzazioni sembra “sblocchino” considerevolmente la Indeco nelle sue attività queste comprenderanno solo la post gestione – per altro non ancora imposta dalla Regione Lazio in merito agli ultimi invasi di EcoAmbiente e Indeco – Lessio rilancia e in una lettera condivisa con la commissione e che porta anche la firma del Presidente della Commissione Ambiente Dario Bellini, si chiede che vengano previste delle misure di ristoro diretto a favore delle famiglie che da tempo hanno indubbiamente subito la presenza della discarica pontina.

Un segno di attenzione questo decisamente importante che però non può tranquillizzare del tutto in merito all’attività della Indeco che – come la Eco Ambiente – ha comunque un progetto di sopralzo del proprio invaso ancora pendente presso la Regione Lazio che attende di essere approvato o respinto. Sul fronte della bonifica, la palla starebbe alla Ecoambiente, che avrebbe avuto il compito di provvedere al ripristino degli invasi più “antichi” e meno sicuri della discarica a partire dal famigerato invaso denominato “S0”. “La bonifica non è mai stata completata – ha detto Lessio – i reagenti chimici iniettati nella falda hanno attecchito solo in alcuni punti per tanto non si potranno sversare altri rifiuti nella discarica”. In realtà una vera e propria bonifica non c’è mai stata, nonostante l’assessore vi faccia spesso riferimento. Si tratta, così come spiegato più volte dai vertici della EcoAmbiente di una “messa in sicurezza” con “reagenti”, che tra l’altro sono sostanzialmente acqua ossigenata e il percarbonato di sodio (che comunemente viene usato come opzione biologica alla varecchina come sbiancante per abiti nel bucato) e che a detta della stessa azienda non si può considerare una vera e propria bonifica. Quella è sempre stata legata, nell’intenzione dell’azienda allo sblocco di nuovi volumi di abbancamento per la propria discarica. Quello che vogliono tutte le aziende che hanno interessi nell’area. E quindi, nonostante l’ottimismo del Comune, la guardia in un territorio dove discariche, impianti e piani sui rifiuti hanno ripreso a spuntare come funghi, deve restare molto alta.