Discarica: “I governi precedenti hanno fatto meglio. E questo la dice lunga”

(Lessio e Libralato)

Giorgio Libralato, attivista ambientalista praticamente da sempre al fianco delle famiglie di via Monfalcone, dove da decenni insiste la discarica di Borgo Montello a Latina. Lui più di chiunque altro può parlare a nome dei residenti che vivono all’ombra della discarica. Con lui i residenti delle “case sparse” (definizione squisitamente tecnica regalata dalla Regione Lazio per valutare la densità di popolazione a poche decine di metri dalla discarica) sono stati accompagnati presso ogni sede locale e nazionale possibile per far sentire alle istituzioni questo problema. Dalla commissione parlamentare contro le ecomafie alle sedi europee, portando sempre dati, contenuti e documenti in grado di mettere in difficoltà i portatori dei grandi interessi che gravitano intorno a questa discarica come qualsiasi altro sito simile del paese. Oggi la situazione, dopo un lungo periodo di “calma piatta” dovuto ai processi per l’inquinamento alla Ecoambiente, i vari sequestri, arresti e assoluzioni con tanto di restituzione dei terreni per la Indeco, gli invasi stracolmi ma senza mai aver avviato le procedure di post gestione, una bonifica solo sulla carta e i tempi della burocrazia sempre lunghissimi, il timore di un ritorno delle discariche attive a Latina si è palesato per via dello sblocco di alcune autorizzazioni di legge per la Indeco (gruppo Grossi), che però il Comune ha garantito non serviranno a sbloccare nuovi invasi. Poi arrivato l’annuncio di cessione attraverso un’asta per le quote detenute dalla Latina Ambiente dell’Ecoambiente, riconducibile al gruppo Cerroni. Il 51% del totale, la parte che la Unendo (Francesco Colucci) e il Comune di Latina detenevano unitariamente attraverso la partecipata Latina Ambiente ora fallita e sostituita dalla nuova “ABC”, l’azienda di raccolta rifiuti voluta da Latina Bene Comune. Dal fronte di Coletta arrivano altri segnali che vogliono tranquillizzare: “Le quote le ricompreremo noi” annuncia l’assessore al bilancio Giulio Capirci dalle colonne de “Il Messaggero”, ma i problemi sono tanti. I soldi che non bastano mai e soprattutto un privato di cui non si sa il nome che sembra voglia farsi avanti per comprare la quota di discarica su cui pendono ancora non solo processi e bonifiche ancora tutte da fare, ma anche progetti multimilionari per le discariche. Se il Comune rassicura in pochi, come Giorgio Libralato, sono in grado di parlare per conto dei residenti di via Monfalcone, e a lui chiediamo come sono gli umori e la fiducia nei confronti dell’ente comunale governato da Damiano Coletta.


Da una parte, come vedrete, c’è grande scetticismo seppure sia innegabile che le dichiarazioni e gli intenti del Comune appaiano tutti protesi a scongiurare il ritorno dei rifiuti a Latina. Libralato non sembra d’accordo e bacchetta severamente il Comune.

In queste ore si è temuto che la discarica potesse riaprire. Il Comune smentisce. Come stanno vivendo, secondo lei, le famiglie di residenti diva Monfalcone? C’è fiducia oppure no?

“Insomma… (ride) Non molta fiducia, visto che gli atti della Regione Lazio non sono stati né osservati né emendati dal Comune di Latina. La legge 199 e le altre leggi sembra che calzino proprio a pennello per far arrivare nuovi rifiuti a Borgo Montello e la mancanza di proposte alternative o di atti ostativi non lascia ben sperare ad una solida opposizione a nuovi volumi. Per come la vedo io, almeno delle osservazioni o delle note critiche potevano essere presentate, ma da quel che ne sappiamo non c’è stato nulla di tutto ciò, anzi. Si guardi al caso dei nuovi motori biogas dell’Indeco e non vedo nemmeno al reiterazione di pareri contrari su simili impianti nelle precedenti amministrazioni. In passato c’erano state delle motivazioni di attenzione  dal punto di vista sanitario e urbanistico. Poca roba, ma oggi nemmeno questo vediamo…”.

Sta dicendo che in passato era stato fatto di più in questo senso?

“Sicuramente sì, perché almeno in precedenza il Comune si impegnava a fare delle prescrizioni o delle note critiche, ma in questi ultimi periodi non si è visto molto. Perfino il Commissario aveva fatto di più contro i progetti che gravitavano su Borgo Montello”.

In merito alla commissione di pochi giorni fa, il Comune afferma che nessun nuovo sversamento anche in Ecoambiente sarebbe impossibile poiché la bonifica “non è completata”. Le sembra corretta questa affermazione?

“Dunque, volendo seguire la norma il Comune non ha torto ma se andiamo indietro nel passato non è mai stato così, perché già altre volte è stato approvato il conferimento di molti volumi nonostante che il progetto di contenimento (non di bonifica, quella non c’è mai stata) non sia stato avviato in maniera soddisfacente. Quindi, se in passato è stato così non si capisce da dove il Comune tragga questa tranquillità. Proprio perché la discarica di Borgo Montello rientra nei progetti di continuazione del ciclo rifiuti della Regione e non solo, anche nel piano energetico regionale è nero su bianco. Quindi l’arma è ancora carica, e stare tranquilli con un’arma carica puntata contro non è mai molto saggio”.

Come giudica, da attivista, l’operato del Comune per la questione della discarica di Borgo Montello? Considerando che il Comune ha fatto delle dichiarazioni quasi senza precedenti a favore delle famiglie danneggiate dalla discarica, prima fra tutte quella di richiedere alla Regione di provvedere ad un risarcimento…

“Beh, diciamo che il Comune di Latina poteva continuare nell’opera dell’amministrazione Di Giorgi e poi del Commissario che era quella di tutelare la salute pubblica e il ristoro delle famiglie e invece loro passano la palla alla Regione. Non essendo mai loro intervenuti nelle varie conferenze di servizi sui progetti e non avendo mai chiesto che venisse avviata la gestione post mortem degli invasi strapieni che al momento non ricevono rifiuti. A quanto pare la Regione non lo farà da sola in tempi ragionevoli e per questo il Comune, domani mattina, potrebbe chiedere il rispetto della legge sulla post gestione degli invasi. Ma non lo ha mai fatto. Insomma, hanno fatto meglio quelli che erano al governo prima di Lbc su questo punto, il che è francamente tutto un programma”.

E della proposta di comprare le quote andate all’asta della Ecoambiente cosa ne pensa?

“E’ una procedura di cui non vedo la convenienza e nemmeno la coerenza visto che il Comune non ha riconosciuto i crediti della Latina Ambiente in precedenza. E così facendo sono di fatto (a torto o a ragione) i responsabili del fallimento della Latina Ambiente o almeno gli autori materiali. Ovviamente motivando questa scelta che è sicuramente legittima. Ma detenere le quote della Latina Ambiente per considerarsi amministratori unici della discarica mi sembra abbastanza azzardata come ipotesi, perché ci sono ben altri soggetti ancora in ballo. Considerate che la Ecoambiente non possiede nemmeno i terreni su cui insiste la discarica, quindi io prima di lanciarmi in così frettolose dichiarazioni sarei più prudente. Ma come abbiamo visto la prudenza non è di casa in questo momento quando si parla di discarica”.

Quindi se dovesse dare un voto a Coletta e a Lessio che voto sarebbe?

“Nessun voto, bisognerebbe scrivere ‘non pervenuti, almeno nelle azioni perché non si vedono atti amministrativi volti ad impedire la continuazione dell’operatività della discarica. Pervenuti invece molto a parole, per esempio sulla raccolta differenziata dove ci dicono che arriveremo entro quest’anno al 45% della raccolta, salvo poi dover frenare una volta aperta la scatola della Latina Ambiente visto che il contenuto non era per niente quello che si aspettavano”.