Salvatore Vento, lista “Insieme”: “Artigiani, riordino della fiscalità regionale”

Salvatore Vento

Il piccolo commercio, quello a conduzione familiare per essere ancora più chiari, non vede una via di uscita da questa crisi nera. Artigiani e Imprese familiari non avvertono nessun miglioramento anche rispetto ai timidi segnali di crescita della media impresa a livello nazionale.

Nell’ultimo decennio oltre 160mila imprese (dati Cgia Mestre) a livello nazionale tra botteghe artigiane e piccoli negozi di vicinato hanno dovuto chiudere i battenti. Calo dei consumi, tasse, burocrazia, mancanza di credito e costo degli affitti hanno dovuto cedere il passo alla grande distribuzione, specie quella dell’e-commerce. Nei piccoli centri, specie i montani, così come nei quartieri e nelle periferie dove è difficile registrare un movimento significativo di presenze, la bottega artigiana e l’esercizio commerciale di vicinato hanno un ruolo ben oltre il rapporto cliente/venditore.


Penso ai numerosi servizi che negozi alimentari offrono specie alla popolazione meno giovane, fosse anche solo per il rapporto sociale che s’instaura tra i cittadini. La Regione, oltre ad avanzare specifiche richieste per applicazioni dell’IVA agevolata a queste attività specifiche utilizzando la Conferenza Stato – Regione, deve legiferare per introdurre misure economiche di esenzione/agevolazione, individuando e classificando i comuni in zone omogenee di svantaggio socio-economico a fiscalità agevolata, applicando, senza bandi e graduatorie ma nel rispetto delle regole fiscali, sgravi o l’esenzione sulle tasse regionali, impostando in maniera chiara i criteri ed i requisiti per individuare le imprese interessate. Inoltre, per i soggetti che locano immobili a tariffe calmierate e non speculative,bisogna intervenire con un sistema di sgravi che coinvolgano l’addizionale regionale irpef. In estrema sintesi, la mia proposta per una Regione vicino alle micro realtà di impresa è quella di sostenere l’artigianato e le botteghe di paese attraverso il riordino del sistema tributario introducendo criteri di selettività e peculiarità a sostegno dei territori montani e delle periferie.