La Smart City secondo “Formia Vinci”: i punti

A woman commutes on a Segway personal transporter in Beijing on June 9, 2009. The US special envoy for climate change has met with top Chinese officials, both sides said, in an effort to convince Beijing to commit to greenhouse gas emissions cut, but China has stood firm in its position that the bulk of the responsibility for emissions cuts lies with developed nations, while not clearly ruling out making some cuts of its own. Some three million cars crowd Beijing roads, with the number increasing everyday, and the Chinese capital has continued with an auto ban to cut car emissions orginally put in place ahead of the 2008 Summer Olympics. AFP PHOTO/Frederic J. BROWN (Photo credit should read FREDERIC J. BROWN/AFP/Getty Images)
Antonio Capraro

Il movimento civico “Formia Vinci”, coordinato da Antonio Capraro, illustra la propria idea di Smart City. “Sappiamo davvero a cosa ci riferiamo quando ne parliamo? Molte, troppe volte, tale locuzione anglosassone viene utilizzata alquanto impropriamente. Infatti, spesso, limitandosi alla sua traduzione italianizzata ‘città intelligente’, l’unico effetto sortito è la non comprensione, con il contestuale sminuire del concetto molto più ampio a cui si fa riferimento. Formia Smart City utopia? Se i lampioni intelligenti posti nel centro città sono la risposta allora assolutamente sì, infatti hanno avuto l’effetto di peggiorare una città di fatto buia, spenta, triste.

Per questo motivo, vista la non brillante esperienza e considerando l’importanza dell’argomento, la nostra sfida è di portare Formia ad essere una vera smart city, dunque non solo qualche isolata idea qua e là senza coordinamento di fondo, ma una nuova visione della città tesa al miglioramento della qualità di vita di cittadini e imprese attraverso l’impiego di nuove tecnologie in ambito della comunicazione, mobilità, ambiente ed energie”.


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