La Smart City secondo “Formia Vinci”: i punti

Energia


“Una delle prime esperienze di impianto fotovoltaico in Italia risale al 1984 sull’isola di Vulcano, struttura ad oggi ancora funzionante. In media, difatti, il ciclo vitale di un impianto oscilla tra i 20 e i 30 anni, a patto che venga mantenuto regolarmente. Investire oggi in impianti fotovoltaici significa migliorare qualitativamente la nostra città. Il primo passo verso il fotovoltaico, non è montare pannelli in modo scriteriato perché non porterebbe a nessun beneficio, ma occorrerebbe iniziare con l’istallare lampioni stradali fotovoltaici, che sono energeticamente indipendenti e con una lunga autonomia. Ciò permetterebbe da subito di ammortizzare i costi di acquisto, con un risparmio energetico notevole, ed un vero e proprio guadagno nel medio-lungo termine (basti pensare a quanto è aumento il costo della corrente elettrica negli ultimi 30 anni) da poter investire in altri settori. I lampioni stradali ad impianto fotovoltaico di ultima generazione, inoltre, hanno fatto si che si abbassassero di molto i costi di manutenzione, fino a qualche anno fa altissimi, e soprattutto i costi di smaltimento di fine ciclo vitale.

Seconda una ricerca della National Renewable Energy Laboratory, la quale monitora circa 2000 impianti sparsi per il mondo, il calo prestazionale medio è del 0,8 % annuo, quindi l’investimento, peraltro già avviato in tantissimi città italiane, è sicuramente proficuo. Quindi un impianto istallato oggi fra 30 anni renderà ancora per più del 75% del suo potenziale.

Un’ulteriore considerazione da fare è che con un preciso crono programma è possibile estendere l’illuminazione pubblica in strade e quartieri periferici da sempre poco illuminati, migliorando la visibilità per gli automobilisti e soprattutto fungere da deterrente per le molte zone attanagliate dai furti nelle abitazioni e non solo. La sicurezza delle strade e delle nostre case meritano sicuramente questo tipo di investimento.

I pannelli fotovoltaici, come ogni elemento ad alta tecnologia, ha dei punti sensibili: la salsedine è uno di questi, poiché rovinerebbe anzitempo il pannello stesso, ma la conoscenza dell’argomento e del territorio permette di evitare errori di base”.

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