Aggressione tra richiedenti asilo, un ferito. Ma l’accoltellamento è un “giallo”: c’è la fiera dell’auto-smentita

(Il ragazzo ferito giovedì sottoposto alle cure dei sanitari)

Da un episodio di cronaca di paese, ecco prendere piede un caso rimbalzato in Regione e quindi urbi ed orbi, costringendo all’intervento finanche il Prefetto. Un caso sgonfiato e rigonfiato in una raffica di parole in larga parte poi abiurate.


Il portone danneggiato dalle pietrate

A dare il “la” al polverone, una violenta bagarre tra richiedenti asilo, con un migrante ferito lievemente ed uno, l’aggressore, allontanato per essere seguito in un’apposita struttura. Si è verificata a metà settimana, in due distinti momenti, vedendo protagonista un 30enne liberiano ospite da qualche giorno della cooperativa pontina Karibu nell’ambito del progetto Sprar. Sfondo dei fatti un’abitazione di Monte San Biagio, in via Fonnetto. Tutto è iniziato mercoledì sera, quando il 30enne si è scagliato contro un altro migrante di stanza alla coop, un nigeriano, che nella colluttazione ha riportato, in particolare, un lieve trauma cranico e una ferita sotto l’occhio destro. Un codice verde comunque, per un episodio che non ha visto nessun intervento delle forze dell’ordine. Giunte però in via Fonnetto il giorno successivo, giovedì mattina: il liberiano aveva preso ad aggredire verbalmente il nigeriano già ferito qualche ora prima, per poi passare a lanciare delle pietre contro il portone di una seconda abitazione, dove si trovava una famiglia di richiedenti asilo, padre, moglie incinta e figlio piccolo, ospiti della stessa cooperativa. Lo ha fermato l’intervento dei carabinieri della Stazione locale, a cui per il 30enne – che soffrirebbe di un forte stato depressivo, probabile causa scatenante dell’accaduto, dicono le ricostruzioni ufficiali – è seguito il trasporto presso il pronto soccorso dell’ospedale di Formia, dove gli è stata diagnosticata una crisi ansiosa.

Parole e auto-smentite: si comincia

Il doppio raptus di un uomo in profonda difficoltà. Fin qui la mera cronaca. Per un caso che ad ogni modo ha scatenato un mezzo putiferio politico arrivato in Regione e riverberato in lungo e in largo, facendo muovere pure il Prefetto. Argomento scivoloso, del resto, quello dei migranti.

Due, i punti al centro delle discussioni: è spuntato qualche coltello? E, soprattutto, c’è stato davvero qualche accoltellamento? In una sequela vorticosa di comunicazioni ufficiali e (auto)smentite continuate fino a venerdì, di sicuro qualche dubbio rispetto determinati contorni rimane. Basta giudicare dal rincorrersi di interventi, precisazioni e dettagli filtrati. Un colpo di scena dietro l’altro, compreso l’intervento del prefetto Trio. Arrivato pure lui ad essere smentito, venendo subito riabilitato. A margine dell’ennesimo ribaltone. In una sola parola: caos. Seguire per credere.

Angelo Tripodi

Per i carabinieri (intervenuti però, lo ricordiamo, solo nella seconda occasione) non è saltata fuori nessuna lama. Ma secondo il consigliere regionale della Lega Angelo Tripodi, primo a entrare in scena, imbeccato da notizie provenienti direttamente da Monte San Biagio, c’era stato un accoltellamento venerdì mattina. Presunto episodio da cui l’intervenuto era partito per arrivare a chiedere un incontro al Prefetto per discutere dell’“accoglienza incontrollata”, paventando anche una manifestazione di protesta alle porte del palazzo del governo di Piazza della Libertà. Circostanza smentita a stretto giro, però, quella dell’accoltellamento. Da chi? Dallo stesso Tripodi, a margine di un colloquio telefonico proprio col prefetto Maria Rosa Trio: “Si precisa che non c’è stato un accoltellamento tra migranti, ma una colluttazione”, diceva il leghista nel dietrofront. Caso chiuso? Macché.

Auto-smentite: parte seconda

Il tipo di coltello che sarebbe stato usato nell’accoltellamento “fantasma”

Il secondo intervento di Tripodi, che smentiva se stesso, è stato seguito dal palesarsi della coop Karibu. Che invece – nuovo coupe de théatre – dichiarava che l’accoltellamento era effettivamente avvenuto, seppure con un coltello dalla punta arrotondata, di quelli utilizzati in cucina, e con ferite lievi. Smentite in un solo colpo sia le ultime parole di Tripodi che la versione giunta alle orecchie del Prefetto. Delle due, l’una. Di chi, la ragione? Mistero. Almeno in teoria. Dato che venerdì pomeriggio alla raffica di parole spese sul caso originato dal doppio raptus, ormai sfociato in una questione politica, si sono aggiunte quelle di un secondo intervento targato Karibu. Che, come Tripodi, smentiva se stessa. Incredibile, dato che di solito si è abituati ad assistere a smentite incrociate. Eppure così è stato. Cercando di mettere la parola fine sulla vicenda, la coop ha vergato un nuovo comunicato, fornendo un’altra versione: “Nella riunione d’urgenza di questa mattina abbiamo appurato che C.B. (il 30enne liberiano, ndr), non ha materialmente accoltellato nessuno”. E il precedente resoconto di parte? “Anche noi abbiamo ricevuto informazioni poco chiare che abbiamo, erroneamente, diffuso”. Pur con tutte le buone intenzioni del caso, una frittata.

Arcangelo Di Cola

L’assessore irremovibile

Di giravolta in giravolta, l’unico degli attori dello “spettacolo” a mantenersi quasi del tutto fermo sulla propria versione è stato Arcangelo Di Cola, l’assessore monticellano alle Attività produttive: “In merito all’accaduto di oggi in zona Fonnetto mi sono personalmente recato sul posto ed ho raccolto le testimonianze dei residenti e degli immigrati malmenati e minacciati con un coltello”, diceva da giovedì.

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IN ORDINE CRONOLOGICO, I VARI INTERVENTI. (AUTO)SMENTITA PER (AUTO)SMENTITA

A PAGINA 2 – IRROMPE TRIPODI: “ACCOLTELLAMENTO”

A PAGINA 3 – DI COLA: “COLTELLO PER MINACCIARE” 

A PAGINA 4 – TRIPODI PARLA COL PREFETTO. DIETROFRONT: “COLLUTTAZIONE”

A PAGINA 5 – LA COOP, PRIMA USCITA: ‘COLTELLATE SÌ’

A PAGINA 6 – LA COOP, PASSO INDIETRO: ‘COLTELLATE NO’