Formia, il presidente della Pro Loco si dimette polemicamente. Poi annuncia: “Mi candido alle elezioni”

Pierfrancesco Scipione

Pierfrancesco Scipione ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di presidente dell’ufficio Pro Loco di Formia. Lo ha annunciato nella tarda mattinata di domenica, nel corso di un incontro con giovani che lo hanno supportato in un anno di presidenza. Alla base di questa decisione, “scaturita da un’attenta valutazione”, il “clima di contrasto che si è venuto a creare con altri membri del direttivo”, i quali, ha sottolineato Scipione “preferiscono una gestione della Pro Loco troppo conservatrice e volta quasi all’immobilismo, contestandomi un uso eccessivo della mia immagine”.

Scipione, però, se ne va “soddisfatto del lavoro svolto in un anno nonostante le poche risorse economiche a disposizione. Tante le manifestazioni e le iniziative portate avanti, infatti dalle passeggiate archeologiche nelle frazioni di Formia al carnevale formiano 2018, dall’open day dello sport alle brochure stampate, passando per la solidarietà e la beneficenza, grazie alle quali si è potuto dotare, al pari del Bambin Gesù a Roma, il reparto pediatria dell’ospedale di Formia di un apparecchio respiratorio all’avanguardia”.


“Alla luce di questo quadro ricco di provocazioni e strumentalizzazioni, dirette a offendere l’entusiasmo e il sacrificio profuso da amici giovani e adulti”, il presidente uscente ha annunciato anche la volontà di fare “uno scatto avanti”, di candidarsi alle prossime elezioni amministrative al fianco dell’onorevole Gianfranco Conte “per portare i valori della Pro Loco quali umiltà, dignità e amore per Formia, dentro istituzioni come il consiglio comunale”.

“La scelta di appoggiare Conte – ha dichiarato Scipione – è perché l’onorevole è la persona che meglio rappresenta i nostri valori cristiani, liberali e democratici. Rappresenta una figura istituzionale con 15 anni di parlamento alle spalle, una persona competente con capacità e giusti canali per amministrare la città di Formia, costruendo una classe dirigente nuova e non illustrazione della “rottamazione””.

“La mia discesa in campo, insieme ad altri, che da sempre mi seguono, è anche voler – ha concluso Scipione- sfatare il luogo comune della politica come una cosa sporca e far tornare attuale quello che diceva Paolo VI, ovvero che la politica può essere la forma più alta della carità”.