“Il Pd sta quasi scomparendo“. Questo l’allarme lanciato dalla consigliera comunale di Latina Nicoletta Zuliani nel commentare il flop alle elezioni comunali per il partito democratico nella nostra provincia. “Se continua a fare scelte a favore di collazioni di ceto politico, accordi e coalizioni tra politici lontano dagli elettori questa sarà la fine inesorabile del partito. Se noi non rappresentiamo chi dobbiamo rappresentare non riesco a capire perché gli elettori dovrebbero votarci“.
Sono parole quasi di divorzio tra la consigliera “eretica” delle provinciali che, insieme a pochi altri, aveva votato Damiano Coletta come presidente della Provincia anziché Carlo Medici. Un civico per il quale tra l’altro il Pd non prova più alcuna simpatia a livello locale al posto di un esponente del proprio partito da votare insieme alla coalizione con Forza Italia. Zuliani prosegue e se gli si domanda perché restare nel Pd a questo punto risponde: “fino a che ci sarà qualcuno che ci vota noi dobbiamo stare accanto a loro, dobbiamo singolarmente rappresentarli in ogni modo e con tutte le nostre forze. Secondo me l’elettore di centrosinistra è quello che spacca il capello in quattro, ti fa i raggi X della tua attività amministrativa quando ti elegge. Diversamente da quello che fa magari l’elettore di destra o di centrodestra che è fidelizzato, il nostro elettorato è più incline alla discussione e se non lo si considera poi non ti vota più“.
Un commento anche sulla suggestione giornalistica rilanciata da qualche sito e qualche quotidiano in merito ad un passaggio di consegne nella segreteria provinciale del Pd. L’ex senatore Moscardelli al posto del neo consigliere regionale Salvatore La Penna. Su questa possibilità, di avere Moscardelli segretario la Zuliani è laconica: “se mi piace questa idea? Sì, certamente. Se si vuole continuare a scendere nei numeri fino allo zero mi sembra perfetto”.
