Rissa tra italiani e indiani nel cuore di Fondi: assolto l’unico minore coinvolto

(Il tratto di Corso trasformato in ring)

È andato incontro all’assoluzione, l’unico minore coinvolto nella rissa avvenuta nel dicembre del 2016 sullo sfondo del centro storico di Fondi. Una violenta bagarre interrazziale che vide affrontarsi a calci e pugni due distinti gruppetti di giovani.


Da una parte italiani, dall’altra indiani. A dispetto dell’atmosfera natalizia, botte da orbi per futili motivi che portarono prima a un fuggi fuggi generale e, quindi, all’identificazione da parte della polizia di sei soggetti, egualmente suddivisi per nazionalità. Tre italiani – un fondano e due fratelli campani da anni residenti in città – e tre stranieri. Fra questi ultimi un ragazzino all’epoca dei fatti 16enne, assistito dall’avvocato Arcangelo Peppe e comparso nella giornata di martedì davanti il Tribunale per i Minorenni di Roma: inizialmente denunciato per rissa, allo stesso modo degli altri partecipanti identificati, al termine del processo nel frattempo avviato nei suoi confronti è andato incontro a una sentenza di non luogo a procedere per irrilevanza del fatto contestato.

Secondo quanto ricostruito in aula, almeno lui non mise in atto alcuna condotta violenta. Anzi, sarebbe stato un bersaglio. “Il” bersaglio: la vittima designata di un’aggressione degenerata nell’arco di pochi minuti in maxi-rissa. Di fatto, la parte lesa. Travolta da un’escalation in cui, pare, non mancarono insulti di stampo razzista: il giovane ha riferito di essere stato apostrofato come «sporco indiano». Non solo. «In base ai referti ospedalieri è quello che ha avuto la peggio», sottolinea il difensore a margine dell’assoluzione.

L’episodio al centro del processo penale in questione si registrò lungo il primo tratto di corso Appio Claudio. Vedendo ad un certo punto, stando alle ricostruzioni messe a verbale, anche l’entrata in scena del padre del minore, a suo dire intervenuto nel tentativo di sedare gli animi e proteggere il figlio e un amico dagli italiani. Autori di un vero e proprio raid punitivo, è emerso, scaturito da una discussione avvenuta il giorno precedente proprio nei paraggi, protagonisti uno dei campani, invalido, e l’allora 16enne indiano. Ancora pendenti, i procedimenti avviati nei confronti delle altre persone coinvolte.