Barba e capelli direttamente in riva allo splendido mare di Sperlonga. Tra fiamme e sforbiciate. Uno show improvvisato andato in scena di recente davanti a decine di bagnanti curiosi, per una storia che parla di una metamorfosi professionale ben riuscita. Quella di un calciatore reinventatosi barbiere d’elite: piegata la casacca ed appesi gli scarpini al classico chiodo, largo a forbici e pettine. Da un’arte all’altra. Con risultati più che incoraggianti. Non solo una lunga fila di clienti, ma anche una serie di gare ed esibizioni di settore in mezz’Italia, portandosi a casa pure più di qualche premio.
Di riconoscimento in riconoscimento, una nuova vita per Andrea Langiotti, 31enne originario di Monte San Biagio. La prima è corsa tutta dietro a un pallone. Venne scoperto ragazzino da Volfango Patarca, celebre talent scout venuto a mancare a fine 2017 ed a cui si deve la scoperta, tra i tanti, di calciatori come Alessandro Nesta e Paolo Di Canio. Fiuto del gol, sinistro vellutato, fisco contenuto e scattante, Andrea finì nelle giovanili della Lazio. Una lunga trafila tra i biancocelesti, allenato anche da Roberto Rambaudi, a seguire una carriera da professionista che lo ha visto arrivare fino in serie C, sempre in bilico tra puro divertimento e sogni. Nonostante il talento cristallino sempre riconosciutogli da più parti, il grande salto non è però mai arrivato. Rimandato di anno in anno, quindi diventato una chimera, come per tanti altri. Senza però scoraggiare il giovane pontino. A un certo punto autore di una scommessa vincente all’insegna di una nuova, deflagrante passione. Ed eccolo dunque da qualche anno nelle vesti di “barber”, facendo esperienza in particolare in una nota attività di Itri poi rilevata. Mano svelta, competenza, impegno, capacità manageriali. E un reinventarsi che, nell’arco di non molto, lo ha portato a rappresentare un’eccellenza.
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