Terracina, tenta di uccidere la ex: arresto convalidato. Porretta resta in carcere

Ieri mattina, presso la Casa Circondariale di Latina si è svolta l’udienza di convalida e l’interrogatorio di garanzia di Porretta Michelangelo, arrestato in flagranza di reato, in data 24.08.2018, per i reati di sequestro di persona, atti persecutori e tentato duplice omicidio Il Giudice Mara Mattioli ha convalidato l’arresto, disponendo la permanenza del Porretta in carcere.

I Fatti del 24 agosto:
Il pomeriggio del 24 agosto u.s., personale del Commissariato di P.S. di Terracina, interveniva in una zona periferica della Città a seguito di richiesta pervenuta su utenza di emergenza 113.  Giunti sul posto procedevano all’arresto in flagranza di reato di Porretta Michelangelo nato il 6.10.1974 a Rosarno (RC) residente in Milano Via Milano n. 46 resosi responsabile dei gravi reati di sequestro di persona, atti persecutori e tentato duplice omicidio ai danni della ex compagna P.A. 29enne originaria di Gaeta e di un turista con l’hobby della pesca, B. F. 56enne originario di Milano, che le aveva prestato soccorso.
Il Porretta Michelangelo, già pregiudicato per altri reati, era stato recentemente denunciato dalla ex compagna ben due volte presso il Commissariato di P.S. di Gaeta per atti persecutori e minacce aggravate, fatti per i quali la Procura della Repubblica di Cassino aveva richiesto ed ottenuto dal G.I.P. competente la Misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa, che per motivi di irreperibilità non gli era stata ancora notificata.


L’azione criminosa del Porretta Michelangelo, come ricostruito dalle indagini a cura della Squadra Anticrimine del Commissariato di Terracina, era iniziata la mattina verso le ore 09:00 quando, asserendo di voler vedere la loro figlia, si recava a Gaeta e contattava l’ex compagna convincendola ad un incontro, motivandolo con la scusa di essere intenzionato ad acquistare dei vestitini e del latte per la piccola di due mesi.  La donna acconsentiva ad incontrare il suo ex compagno lasciando a casa la figlia che, fortunatamente stava dormendo. Da questo momento in poi, l’uomo sequestrava la ex compagna privandola del telefono cellulare ed annunciandole che l’avrebbe uccisa. Lo stesso le diceva: “Tu stasera non torni a casa! Tua figlia non la vedi più, ho pianificato tutto a tavolino, oggi ti ammazzo!”. Il tutto mentre a velocità sostenuta si dirigeva in direzione nord impedendole di scendere nonostante la donna lo scongiurasse più volte di fermarsi.  La donna cercava invano aiuto urlando attraverso dal finestrino dell’auto ma il Porretta Michelangelo non si fermava neppure ai semafori rossi mentre continuava ad urlare in tono minaccioso “adesso ci schiantiamo”.

La folle corsa aveva termine in una zona isolata e periferica di Terracina ove il Porretta Michelangelo le annunciava che l’avrebbe uccisa, dicendole: “ieri ho studiato il posto so già dove andarti ad ammazzare”. Appena il Porretta Michelangelo fermava l’autovettura, la donna si lanciava in una disperata quanto vana fuga, infatti l’uomo la rincorreva ed una volta raggiunta la fermava e la bloccava strozzandola e trascinandola nuovamente presso la sua autovettura. A questo punto il Porretta Michelangelo apriva il bagagliaio della sua autovettura ed estraeva un grosso coltello da cucina con la quale la minacciava dicendole: “O ti butti nel fiume o ti taglio la gola” e contestualmente la spingeva sull’orlo del canale. Fortunatamente la donna riusciva a guadagnare nuovamente la fuga ed in lontananza riusciva a notare la presenza di un autovettura verso la quale correva disperatamente. Il conducente di quest’autovettura si trovava per caso in quella zona impervia e periferica in quanto stava praticando lo sport della pesca, capiva subito che la donna era in pericolo infatti la stessa apriva lo sportello e si introduceva nell’autovettura pregando l’uomo di fuggire. A questo punto grazie all’aiuto di quello sconosciuto la donna riusciva momentaneamente a scongiurare il peggio e ad allertare la Polizia.

Purtroppo l’incubo non era ancora finito, il Porretta Michelangelo si lanciava in un folle inseguimento attuando ripetuti tentativi di speronamento fin quando impattava intenzionalmente l’auto a bordo della quale vi era la usa ex compagna provocandone la caduta in un canale pieno di acqua, fino a determinarne il quasi totale affondamento. Nonostante ciò il Porretta Michelangelo, ormai determinato a consumare i propri intenti criminosi, si avvicinava nuovamente all’autovettura semisommersa tentando di aggredire ancora una volta la donna. Solo grazie all’arrivo dei soccorsi e del personale della Polizia di Stato di Terracina l’uomo veniva reso inoffensivo mentre venivano garantiti i soccorsi alle vittime che venivano trasportate presso il locale Ospedale. Dopo le cure del caso la donna, che versava in stato di shock, veniva dimessa con prognosi di 15 giorni mentre il suo soccorritore presentava condizioni peggiori tanto da richiederne il suo ricovero con una prognosi iniziale di 30 giorni. Ad esito dell’ operazione di polizia, concordemente con il Sostituto Procuratore della Repubblica di Latina Dott. Marco Giancristofaro Porretta Michelangelo veniva ristretto presso la Casa Circondariale di Latina dovendo rispondere dei gravi capi d’imputazione.