Centro Sociale a Borgo Piave, 9 offerte per i lavori di completamento dell’edificio

Il Comune di Latina

Per i lavori di completamento dell’edificio di Borgo Piave da adibire a centro sociale, la determina a contrarre del Servizio Decoro, Qualità Urbana E Bellezza. Beni Comuni risale al 6 aprile 2018. (determinazione N° : 527 /2018).

Le lettere di invito sono state trasmesse il 20 settembre 2018. Il servizio Relazioni Istituzionali e con la città – Appalti e Contratti ha invitato 20 ditte a presentare le proprie offerte. Alla scadenza, il 5 ottobre 2018, sono arrivate nove offerte.


Il 9 ottobre scorso si è insediata la commissione e domani, 16 ottobre, durante la seconda seduta, la commissione aprirà le offerte economiche giunte al Comune.

La ditta che negli anni passati aveva vinto l’appalto, la “CO.GE.I. SRL” di Ciampino, aveva completato solo una prima parte dei lavori e nel 2015 aveva comunicato la volontà di rescissione del contratto soprattutto per il ritardo sui pagamenti (finanziamento Regione Lazio).

Le lavorazioni mancanti a completamento dell’intervento, come da perizia redatta dalla direzione lavori Arch. Fabio Vitale agli atti del Servizio Decoro, Qualità Urbana E Bellezza. Beni Comuni (prot.n°123874 del 14/09/2016), ammontano a  40.205,94 euro + IVA 10 % (di cui 1.914,57 + IVA per oneri relativi alla sicurezza) e riguardano principalmente:

  • Opere Interne: la fornitura e posa in opera di porte interne, la fornitura e posa in opera di piastre radianti, la fornitura e posa in opera del quadro elettrico generale (completo di componenti e rifasamento impianto) e opere varie di finitura edile;
  • Opere Esterne: la fornitura e posa in opera delle ringhiere da porre nelle rampe disabili e nei pianerottoli delle entrate, fornitura e posa in opera di parte della recinzione esterna, fornitura e posa in opera del cancello pedonabile, fornitura e posa in opera della pavimentazione del marciapiede perimetrale all’edificio e opere varie di finitura edile.

Questa amministrazione ha deciso di utilizzare i soldi del ristoro nucleare del 2015 per riattivare il cantiere ormai fermo da più di un anno e in stato di totale abbandono con conseguente deperimento delle opere realizzate. La Regione Lazio si è resa disponibile a opera finita a valutare la restituzione della mancata chiusura del finanziamento che era stato bloccato.