Formia, il pirata della strada dai carabinieri. Aveva ferito gravemente un 16enne

Lunedì 17 settembre: un giorno che rimarrà impresso nella memoria di chi ha assistito all’investimento del sedicenne Francesco Pio Pettrone, giovane ferito gravemente da un pirata della strada in località Santo Janni, che lo ha travolto mentre si accingeva ad attraversare le strisce pedonali nei pressi del semaforo in via Appia.

Il tempo di salutare i compagni di classe, di dar loro appuntamento qualche ora dopo, e sceso dal pullman faceva ritorno a casa. Rientro a casa purtroppo non c’è mai stato. Su quelle strisce non ha avuto neanche il tempo di rendersi conto di quanto stesse accadendo. Un ciclomotore di grossa cilindrata che sfrecciava a folle velocità, lo schianto violento, il volo a metri di distanza, l’asfalto. Giaceva lì, nel sangue, inerme, prima che fosse raggiunto dai primi soccorritori: gli automobilisti che fermi al semaforo hanno assistito sconcertati a quanto accadeva sotto i loro occhi, prima che venissero allertate le forze dell’ordine e l’ambulanza. L’investitore, dopo aver perso l’equilibrio a causa dell’impatto con il giovane, perdeva il casco riportando una vistosa ferita alla gamba e sotto gli occhi increduli dei presenti recuperava il suo ciclomotore, scappando senza prestare alcun aiuto al ragazzino ferito.


Per lungo tempo il fuggitivo è rimasto un volto senza nome, ora la sua identità è nota alle forze dell’ordine: si tratta di C.C., un 32enne di origine campana residente a Formia, dove lavora in un noto risto-pub. Di recente, con l’ausilio del suo legale, si è costituito presso il Comando Compagnia Carabinieri di Formia. Il peso della coscienza? Un ritorno alla lucidità in differita? Oppure il sentirsi braccato dalle divise che tentavano di identificarlo? Chissà. Comunque sia l’uomo, che in seguito all’investimento ha a sua volta riportato una frattura a una gamba, dovrà chiarire la sua posizione alle autorità competenti.

Francesco Pio invece, dopo le innumerevoli fratture al naso, alla mascella e alle clavicole, che si sommano agli interventi di ripristino delle arcate dentarie perse per il violento scontro, è riuscito a tornare a scuola e cerca di riprendere a piccoli passi, non senza timore, la sua vita, gettandosi alle spalle il terrore e le pesanti conseguenze di quei momenti. Un’angoscia vivida ed indimenticata però, dai componenti della sua famiglia.