Istituto Filosi di Terracina, la scuola del fare: incontro con gli autori Biasillo e Surace

Bella mattinata quella trascorsa giovedì scorso all’istituto Filosi di Terracina. Gli studenti hanno incontrato Gaetano Biasillo e Laura Surace, due docenti che lavorano in provincia, autori del Manuale di italiano per stranieri, edito dalla Carman edizioni di Torino.

L’opera non è frutto di un progetto astratto, ma nasce dall’esperienza fatta sulcampo e ha visto come attori gli stessi alunni stranieri di scuola superiore, catapultati nella realtà italiana senza avere nessuna infarinatura della nostra lingua. Gli autori hanno introdotto l’incontro raccontando la loro esperienza con tre studentesse pakistane del primo anno di liceo linguistico: le difficoltà di approccio e  gli scarsi risultati iniziali hanno portato gli autori a ideare delle schede che agevolassero l’apprendimento della lingua italiana. Gradualmente, ma con un lavoro sistematico che permettesse anche una velocità nell’acquisizione della grammatica, le studentesse hanno cominciato a comprendere i messaggi più semplici e le basi della nostra lingua. Parallelamente i testi delle altre materie curricolari non linguistiche venivano semplificati e seguivano il lavoro svolto dalle schede.


Per quanto riguarda invece le altre lingue studiate dalle ragazze, inglese, francese e spagnolo, il programma si adattava a quanto fatto dalle lezioni di italiano. Ogni scheda è poi diventata un’unità del libro finito e pubblicato. Essa si apre con un testo di  riferimento, ricco di vocaboli, utili nel quotidiano, ma anche vicino al mondo degli adolescenti. Segue una parte che verifica la comprensione del testo proposto e infine, dopo la teoria grammaticale, vi sono gli esercizi, numerosi e ripetitivi che consentono una graduale assimilazione.Gli studenti del Filosi hanno visionato il testo e lo hanno giudicato valido anche per fare un ripasso della propria lingua o per colmare qualche lacuna pregressa.Dopo una pausa gli autori hanno presentato il manuale presso la succursale “Lama”; qui alcune studentesse (sono DSA) che avevano visionato il testo, hanno espresso un giudizio positivo soprattutto per la parte degli esercizi.