“Faccio un cimitero”, 48enne tenta di aggredire moglie e figlia: arrestato dalla Polizia

Nella giornata di ieri 14 novembre u.s., gli Agenti del Commissariato di Terracina, nell’ambito di preordinati servizi di controllo del territorio e a tutela delle violenze domestiche, hanno tratto in arresto nella flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia S.B. 48enne di origine indiana.

L’uomo, in fase di separazione dalla moglie, aveva cercato di introdursi all’interno dell’abitazione della stessa per aggredirla, così come già aveva fatto numerose volte. Le violenze a cui, negli anni di convivenza con il marito, la donna è stata sottoposta l’avevano persuasa circa tre mesi fa a rivolgersi alla Polizia di Stato.


Oltre ai soprusi sulla moglie, l’uomo noncurante della presenza della figlia di 7 anni faceva vivere nel terrore l’intero nucleo familiare. Dopo la prima denuncia sporta in Commissariato dalla vittima e le continue richieste d’intervento formulate al 113, l’aguzzino aveva deciso di allontanarsi spontaneamente dall’abitazione di famiglia. Purtroppo quella che sembrava essere una nuova pagina nel corso della vita delle due sventurate vittime si è poi rivelata solo una breve pausa.

L’uomo infatti, pur non coabitando più nell’abitazione di famiglia, aveva cominciato a presentarsi ad ogni ora del giorno e della notte minacciando di dare fuoco all’abitazione se non gli fosse stato aperto. I suoi raid, finalizzati a generare terrore, erano fulminei, tanto che le Volanti del Commissariato non riuscivano a coglierlo in flagranza di reato né a rintracciarlo. A questo punto veniva predisposto un servizio a tutela delle vittime, con agenti anche in borghese, nella certezza che l’uomo si sarebbe ripresentato presso quell’abitazione. In effetti egli si presentava di buon ora, intorno alle 7 del mattino, quando, deciso ad accedere nella casa e ad aggredire la moglie, cominciava a danneggiarne il portone d’ingresso. Deciso a tutto, pronunciava frasi che tradotte da un connazionale, vicino di casa, stavano a significare che avrebbe fatto “un cimitero”.

Grazie al tempestivo intervento di due equipaggi del Commissariato l’uomo veniva colto in flagranza e bloccato. La donna e la bambina in stato di shock venivano soccorse e rassicurate. Dopo le formalità di rito il cittadino indiano veniva tatto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia, imputazione per la quale annovera già precedenti specifici sempre nei confronti della moglie, quando anni addietro erano residenti in un’altra città e le sue condotte erano le medesime.

In questi anni la donna, percossa con calci e pugni era finita anche in Ospedale a causa di una ferita lacero contusa che le venne suturata su una gamba quando il marito in preda ad uno dei suoi raptus l’aveva percossa con un piatto.

Su disposizione dell’A.G. lo stesso verrà giudicato con rito ordinario presso il Tribunale di Latina, restando a disposizione ristretto presso la Casa Circondariale di
Latina per l’udienza di convalida.