Battisti, il Brasile ordina l’arresto dell’ex terrorista pontino. Ma è sparito

Nuova puntata nel caso internazionale riguardante Cesare Battisti, l’ex terrorista pontino da anni rifugiatosi in Brasile per sfuggire all’ergastolo, inflittogli in contumacia per quattro omicidi degli Anni di piombo: ieri il Supremo Tribunale Brasiliano ne ha ordinato l’arresto in visto dell’estradizione in Italia, ma lui è sparito. Daccapo latitante, l’ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo, originario di Cisterna di Latina e cresciuto a Sermoneta. 

In Brasile dal 2004, non è più nella sua casa di Cananeia, riferiscono i cronisti sudamericani che avevano raggiunto la sua residenza subito dopo la notizia del possibile arresto. “Da novembre che non lo vediamo”, ha rivelato un vicino all’inviata di TV Globo. Ovvero da quando il neo-presidente Jair Bolonaro, pronto a insediarsi il primo gennaio, è stato eletto. Promettendo come regalo all’Italia un Battisti ‘di ritorno’, pronto ad essere spedito nelle patrie galere.


“Il Supremo Tribunale Federale brasiliano, ha ordinato l’arresto di Cesare Battisti”, ha spiegato il ministro della Giustizia brasiliano Alfonso Bonafede. “Sono state accolte le nostre richieste di rigettare il suo reclamo. È ciò per cui il ministero della Giustizia sta lavorando da tempo. Ma saremo soddisfatti solo quando Battisti sarà estradato in Italia”.

“Un ergastolano che si gode la vita, sulle spiagge del Brasile, alla faccia delle vittime, mi fa imbestialire! Renderò grande merito al presidente Jair Bolsonaro se aiuterà l’Italia ad avere giustizia, ‘regalando’ a Battisti un futuro nelle patrie galere”. Queste, via Twitter, le parole del ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini.

Interventi seguiti da quello dell’avvocato di Battisti, Igor Tamasauskas, caduto dalle nuvole: “Non ho avuto accesso alla decisione del giudice, l’ho saputo dai media, non posso commentare”.