Consorzio Industriale, i dubbi di “Formia città in Comune” sulla delibera

Il Consorzio industriale Sud Pontino

Questa maggioranza ha approvato in consiglio comunale come atto dovuto la delibera che ha per oggetto la razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche come previsto dalle norme, ma abbiamo molte perplessità circa la sostenibilità della scelta in termini di costi/opportunità di continuare a detenere la partecipazione diretta del Comune di Formia nel Consorzio per lo sviluppo Industriale del Sud pontino pari al 9,43%“.

Esordisce così, in un comunicato diffuso a mezzo stampa Daniele Nardella, capogruppo della coalizione ‘Formia città in Comune’.


“La Corte dei Conti nel 2017 definisce “situazioni di criticità” le società che abbiano un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti ( c.d. società scatole vuote improduttive). Nella relazione tecnica allegata approvata, tra i dati di bilancio per la verifica TUSP si certifica che nel Consorzio Industriale il numero degli amministratori è pari a 5 mentre quello dei dipendenti è pari a 4 (3 impiegati ed 1 funzionario). Quindi rientra esattamente nella casistica di cui sopra prevista dalla Corte dei Conti.

L’orientamento della Regione Lazio è quello di centralizzare i consorzi a livello regionale, in modo da razionalizzare ed efficientare le risorse, tant’è che è stato inviato il commissario straordinario per una ricognizione, anche se i singoli consigli di amministrazione rimarranno in carica fino al 2019/20.

Sono venute meno le condizioni storico-economiche che hanno portato alla costituzione del Consorzio Industriale in questo territorio. Lo scopo era quello di promuovere l’industrializzazione e l’insediamento di attività produttive. La crisi economica, l’evoluzione/involuzione del sistema imprenditoriale locale unite alla incapacità di questo ente di esercitare le sue funzioni secondo le aspettative, ci fanno ritenere discutibile la sua stessa esistenza e la permanenza del Comune Formia nel Consorzio“.