Ti serve un prestito online? Ecco le spese di cui devi tenere conto

La crisi economica che ha colpito l’Italia qualche anno fa ha reso l’uomo vulnerabile e impossibilitato ad affrontare qualsiasi tipo di spesa, sia economica sia costosa, insegnadogli principalmente l’arte del risparmio.
Ci sono casi in cui l’uomo si vede costretto ad acquistare determinati oggetti, far fronte alle spese del matrimonio oppure acquistare un’auto che ha smesso di funzionare.
Non tutti hanno la fortuna di avere la liquidità sufficiente per affrontare questo genere di spese, difatti la maggior parte ha deciso di ovviare a questo problema ricorrendo ai prestiti online.

Come suggerisce Marco Germanò, Capo Redattore dell’area Prestiti su Prestitimag e grande esperto nel settore dei finanziamenti online, scegliere il finanziamento concesso da qualsiasi ente che preveda condizioni contrattuali vantaggiose non è semplice, soprattutto perché, prima di firmare il contratto, bisognerebbe valutare i tassi di interesse e altre voci di spesa da pagare nel corso degli anni e nella rata finale.


I costi da pagare: gli interessi

L’uomo, superficiale e frettoloso, evita spesso di leggere il contratto e non è consapevole di dover pagare una determinata somma aggiuntiva oltre alla restituzione dell’intera cifra ottenuta dall’ente finanziario.
È importante sapere che la prima cosa da pagare sarà il tasso di interesse, Tan e Taeg, ossia un compenso di denaro che viene richiesto dall’ente finanziario per aver concesso un prestito in un arco di tempo determinato.

  • Il Tan, conosciuto anche come tasso annuale nominale, viene utilizzato per calcolare l’interesse effettivo pagato dell’intero capitale prestato su un tasso fisso o un tasso variabile.
    Nello specifico, è l’interesse che viene pagato alla fine di ogni anno e non riguarda le spese legate alla gestione della pratica o commissione.
  • Il Taeg, conosciuto come tasso annuo effettivo globale, riguarda tutte le spese accessorie per la gestione del finanziamento. Grazie a ciò, il cliente conoscerà il totale da restituire sommando tutte le spese extra che possono riguardare le operazioni di gestione o mantenimento del conto corrente.
    Non sono previste le imposte, il pagamento delle penali e la mora.

Le spese accessorie

È necessario sapere che, quando si restituisce un finanziamento, non si pagano solo gli interessi ma anche i costi accessori. Quest’ultimi riguardano i costi di apertura della pratica fino alla sua chiusura.

  • Le spese di istruttoria sono i costi che riguardano le prime fasi del prestito, nello specifico la gestione del contratto e i controlli sulla situazione creditizia del cliente. Questo accredito può essere dilazionato nel tempo oppure può essere pagato nella prima rata.
  • Le spese di incasso e gestione rata variano in base al tipo di finanziamento. Se il pagamento del cliente viene effettuato tramite RID o conto corrente postale, le spese di incasso saranno pari a 1,30 euro; mentre se riguardano prestiti personali, le spese di incasso saranno pari a zero.
  • L’imposta di bollo è un costo che viene pagato quando si producono, si presentano o vengono richiesti dei documenti in particolare.
    Per i contratti di 18 mesi l’imposta da pagare sarà pari a 14,62 euro, ma si potrebbero sommare 1,81 euro per ricoprire le spese delle comunicazioni emesse dagli istituti di credito.
  • Le spese di chiusura della pratica dovranno essere pagate solo se il cliente recede dal contratto di finanziamento prima del previsto.
    L’importo non dovrà superare l’1% del debito residuo e rappresenterà una penale pagata all’ente finanziario per gli interessi sulle rate non godute.
  • Per ricevere le comunicazioni periodiche cartacee, c’è un costo da pagare che può essere eliminato in qualsiasi momento dal cliente. Grazie ad alcuni servizi online, sarà possibile leggere le note da parte dell’istituto creditizio in qualsiasi momento della giornata avvalendosi soltanto di una connessione internet e di un dispositivo digitale.

Il pagamento dilazionato

Il prestito online offre la possibilità, come qualsiasi altro prestito emesso da altri enti, di restituire l’intera somma in un periodo di tempo determinato. Questo metodo può rappresentare un vantaggio per il cliente, ma nasconde anche alcuni svantaggi e rischi da conoscere.
Questo tipo di prestito può essere concesso solo a chi acquista un’auto, una moto, l’arredamento per la casa, le vacanze, spese mediche o estetiche, formazione, sport e cerimonie.
Il contratto dilazionato nel tempo prende il nome di contratto di credito e può essere concesso solo se si rilasciano alcuni documenti personali come la carta d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga o la dichiarazione dei redditi.

Le figure coinvolte per questo tipo di contratto sono il cliente, il negoziante che fa partire la pratica, la banca o la finanziaria che paga l’intero finanziamento e riceve le rate mensili dal cliente.
Capita spesso di venire a contatto con il fideiussore, colui che garantisce per qualcun altro e si impegna a restituire l’intera somma del finanziamento al creditore se il cliente viene meno.

È possibile restituire l’intero prestito attraverso il bonifico, il RID bancario, bollettino postale, carta di credito o cessione del quinto dello stipendio. Di solito, nel primo periodo del finanziamento, è possibile usufruire di un periodo di preammortamento dove il cliente non paga le rate.