Investito e ucciso dopo la lite: martedì l’addio a Cristiano. Il fratello salvo per miracolo

Sono stati fissati per martedì, a partire dalle 15 presso la cattedrale di San Pietro Apostolo, i funerali del 27enne minturnese Cristiano Campanale, travolto e ucciso venerdì mentre si trovava su un marciapiede dall’auto condotta dal 34enne concittadino Eduardo Di Caprio. Un omicidio volontario consumatosi a margine di un’accesa discussione per soldi, secondo le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Formia, coordinati dal maggiore David Pirrera.


Lunedì la salma del 27enne sarà restiuita ai familiari, distrutti, per permettere le esequie, anticipate da una veglia funebre. Ieri pomeriggio l’esame autoptico eseguito presso l’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino dal medico legale incaricato dal sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo, il dottor Gabriele Margiotta, ha confermato il decesso praticamente istantaneo di Campanale per choc emorragico. A quanto pare morto sul colpo per le lesioni cagionate da un palo della segnaletica stradale, che lo ha preso in pieno dopo essere abbattuto dalla Ford Fiesta protagonista dell’investimento.

L’investitore

Il conducente, Di Caprio, pregiudicato titolare di “Sotto Zero”, attività di fronte cui si è consumato il dramma, da venerdì sera si trova rinchiuso nel carcere di Cassino in attesa dell’interrogatorio. Stando agli accertamenti dell’Arma avrebbe tolto tanto brutalmente la vita a Campanale, gestore di un pub di Formia, dopo un violento alterco nato per questioni economiche. Un debito modesto, sembra di 1500 euro. Circostanza come ad altre tuttora al vaglio degli inquirenti.

Che stanno continuando ad ascoltare i testimoni, ma anche vagliando frame dopo frame le immagini registrate dalle telecamere della zona teatro dell’omicidio. In particolare quelle del negozio di Di Caprio: occhi elettronici che hanno ripreso l’investimento fatale. E anche l’aggressione a uno dei fratelli della vittima, un 22enne sul quale il 34enne arrestato si era avventato con un bastone. Proprio subito dopo aver travolto in maniera mortale Cristiano Campanale, mancando il congiunto per miracolo.