Il Coordinamento Acqua Sud Pontino: “La nostra resistenza civile contro Acqualatina non si ferma”

Dopo la recente notizia dell’ordinanza della Corte d’appello che ha accolto il ricorso di Acqualatina, respingendo le istanze della class action, la nostra resistenza civile contro il colosso Acqualatina non si ferma.

E’ quanto si leggge nel comunicato diffuso in queste ore dal Coordinamento Acqua Sud Pontino, che riportiamo integralmente.


“Sulla spinosa questione delle partite pregresse, vale ricordare che le tariffe applicate da Acqualatina avevano già superato il limite massimo consentito e che quindi gli ammanchi richiesti con le partite pregresse non potevano essere recuperati; a maggior ragione, non potevano essere recuperati, perché il metodo tariffario applicato non lo consentiva, la legge non lo consentiva e non lo consente.

Raimondo Besson, a.d. di Acqualatina S.p.A.

Ora più che mai, l’azione possibile rimane quella di contrastare le logiche del profitto su un bene primario come l’acqua, così come stabilito dalla Corte Costituzionale nella Sentenza n. 26/2011 di ammissibilità del referendum del 12 e 13 giugno 2011, quando 27 milioni di italiane e italiani votarono per la ripubblicizzazione del Servizio idrico, fuori dal mercato e dal profitto, per la salvaguardia di un bene comune che dovrebbe essere custodito, tutelato e distribuito secondo necessità e bisogni.

I nuovi cantieri aperti, lungi dall’essere investimenti innovativi e valore aggiunto per la collettività, non sono altro che elargizioni di denaro, dall’aspetto clientelare, attraverso reti di appalti.

Perdita d’acqua a Castellonorato

Lo sfruttamento di nuove sorgenti acquifere del sottosuolo è irrazionale, dal momento che la disponibilità di acqua potabile negli anni si ridurrà progressivamente e le future generazioni ne pagheranno le conseguenze. Sarebbe stato necessario contenere  le perdite delle condotte attualmente fatiscenti, attraverso importanti lavori strutturali e questo avrebbe consentito di recuperare metri cubi di acqua senza ricorrere ad altre sorgenti.

Pertanto tutte le nostre rivendicazioni rimangono tutt’oggi in piedi, visto che ancora non è stata emessa nessuna sentenza definitiva sul come e sul perché le tariffe idriche volute da Acqualatina S.p.a., complice la maggioranza dei Sindaci dell’ATO 4, sono state gonfiate a piacere fuori da ogni forma di legittimità, legale, amministrativa, politica e sociale. Non sarà certo una sentenza, basata su degli assunti sbagliati e su un alto grado di pregiudizio, a fermare le nostre attività.

Di concerto con gli altri comitati del nord ATO4, continueremo a denunciare le continue vessazioni, i disservizi, il caro bollette, le inadempienze sulla distribuzione, sulla pressione, sulla depurazione e sulla potabilità in periodi piovosi come questo.

A tutt’oggi, siamo di nuovo a segnalare e denunciare che in diverse zone del sud Pontino persiste la riduzione del flusso idrico notturno. Quali le ragioni? Forse dimostrare a posteriori una riduzione delle perdite sugli impianti fatiscenti? Per queste e tante altre ragioni non riconosciamo la gestione Acqualatina S.p.a. come un servizio trasparente, efficiente, efficace ed economico.

Invitiamo tutti i cittadini alla resistenza civile, in primis la resistenza al pagamento delle bollette, in tutte le forme e con tutti gli strumenti che i vari comitati locali in concerto metteranno a disposizione. Pretendiamo dalla politica   risposte concrete, non promesse elettorali immediatamente dimenticate dopo l’elezione di turno, siamo stanchi della politica con la “p” minuscola! Se è vero che la politica e i politici vivono di consenso, allora togliamo questo consenso a chi non è in grado di agire nell’interesse dei cittadini, garantendo un servizio pubblico di qualità, partecipato e senza scopo di lucro. Noi non ci fermeremo, perché si scrive acqua ma si legge democrazia!