Vendita nulla, addio confisca per una delle case di “Damasco”

Il Tribunale di Latina

Il contratto di vendita della casa contesa diventa carta straccia, addio confisca. Ed ecco che lo Stato restituisce uno degli immobili acquisiti nel post Damasco, oggetto di un testa a testa giudiziario protrattosi praticamente per 10 anni. Un’abitazione a suo tempo rientrante nella lunga lista dei beni confiscati a Massimo Anastasio Di Fazio, tra i principali condannati nell’ambito del processo per la prima tranche dell’operazione condotta dall’Antimafia, e che adesso è tornata indietro. Senza fare il percorso inverso, però. La casa non è rientrata nella disponibilità del discusso immobiliarista, ma di due fratelli. Ovvero gli eredi dell’originaria proprietaria, un’anziana nel frattempo deceduta: pur in maniera postuma, la donna è stata dichiarata incapace al momento della firma dell’atto di cessione. E, all’esito di un lungo batti e ribatti giudiziario, la compravendita è come si non ci fosse mai stata. Annullato il contratto, annullata parzialmente, essendo cambiati i proprietari, anche l’annosa misura di prevenzione attuata per Damasco.

La nuda proprietà dell’appartamento in questione, situato lungo via Stazione, uno degli accessi al centro urbano di Fondi, era stata ceduta nel 2004 da un’anziana del posto, venuta a mancare a circa tre anni di distanza. A formalizzare l’acquisizione fu la Turi One, srl considerata direttamente legata a Di Fazio e quindi finita appieno negli strascichi processo Damasco. Nel 2009 per il patrimonio della società, come per tutto il restante patrimonio nella disponibilità dell’immobiliarista, arriva la confisca, misura preventiva divenuta definitiva nel 2012. Ma già dal 2007, a distanza di qualche mese dal decesso della venditrice, gli eredi di quest’ultima avevano intentato causa, bussando in tribunale sostenendo l’«incapacità naturale» della congiunta al momento della stipula del contratto di vendita, con conseguente richiesta di annullamento del contratto. Istanze avanzate dall’avvocato Imma Nola, poi affiancata dal collega Enzo Biasillo, e che alla fine hanno prevalso. Fino a quando, nei giorni scorsi, non si è posto anche l’ultimo tassello sulla questione: il collegio presieduto dal dottor Francesco Valentino, giudice del Tribunale di Latina, Sezione penale – misure di prevenzione, limitatamente all’immobile conteso ha accolto le richieste dei ricorrenti e disposto la revoca del decreto di confisca. La casa, fino a prima “congelata” in attesa di essere ceduta al Comune per una destinazione collettiva, è ora nella disponibilità degli eredi dell’anziana.