Mafia sì, mafia no: una questione di «palle». Tra accuse di negazionismo e difese indignate

Paola Villa

Sabato è rincarare la dose è stata però la volta del sindaco di Formia, che in un’intervista a Latina Oggi non ha risparmiato giudizi tranchant: «Purtroppo ho notato ancora una volta del negazionismo, ho sentito parlare del problema del trasferimento del Tribunale del giudice di pace», ha detto Paola Villa riferendosi alla Commissione dei veleni e, dunque, all’audizione dei suoi omologhi o dei loro delegati. «Ma davvero devo ancora sentire ancora queste cose quando si parla di contrasto alla camorra? No, grazie. Io mi sono limitata ad ammettere il bubbone camorra. A Formia abbiamo 12 famiglie (accertate) riferibili ai casalesi e altri e meno di 40mila abitanti e una presenza crescente nell’economia. Io voglio qualcuno che indaghi sul riciclaggio di denaro e le estorsioni, non le videocamere, quelle possono servire contro i vandali».

Parole come macigni. Seguite nella stessa giornata di sabato da quelle dei primi cittadini finiti in qualche modo nell’occhio del ciclone. Puntualizzazioni e indignazione, per gli interessati.


A PAGINA 6 – LA LEVATA DI SCUDI DEI PRIMI CITTADINI SOTTO ACCUSA 

A PAGINA 7 – IL SINDACO DI ITRI: «MIE PAROLE FRAINTESE»

A PAGINA 8 – IL SINDACO DI CASTELFORTE: «AMAREGGIATO»

A PAGINA 9 – IL SINDACO DI MINTURNO: «CONSAPEVOLI DELL’ESISTENZA DI INFLUENZE»

A PAGINA 10 – IL SINDACO DI FONDI: «QUADRO MOLTO CHIARO, C’E’ SOLO BISOGNO DI AGIRE»