Mafia sì, mafia no: una questione di «palle». Tra accuse di negazionismo e difese indignate

Non è stato da meno il sindaco di Castelforte, che si è mostrato molto amareggiato «dal momento che quanto gli viene ascritto in realtà contrasta con la sua storia, personale e politica».

Giancarlo Cardillo

«Ho chiaramente detto in Commissione – ha detto Giancarlo Cardillo – come questi fenomeni di infiltrazione abbiano origine dall’inizio degli anni ‘90 e come il territorio del mio Comune, posto a ridosso del confine campano, sia stato comunque esposto alle note problematicità. Ho sottolineato il grande contributo dato dalle forze dell’ordine ed auspicato che i contingenti vengano implementati proprio per costituire una valida opposizione al fenomeno. Ho aggiunto che, come Comune, ho avviato una serie di iniziative di contrasto alla malavita e di difesa della legalità, che vanno dalla videosorveglianza sino ad una costante opera di sensibilizzazione della popolazione su temi così scottanti. Ho ricordato che, proprio sotto l’egida dell’Osservatorio, ho patrocinato spettacoli di alto impatto sociale (Donne e Mafia), così come l’11 gennaio scorso si è tenuta la cerimonia di intitolazione di una piazza a Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Rocco Chinnici, veri e propri eroi civili, alla presenza dell’onorevole Caterina Chinnici, deputato al Parlamento Europeo e figlia di Rocco, ideatore del Pool antimafia. Erano presenti nell’occasione anche il prefetto di Latina, dottoressa Trio, ed il responsabile dell’Osservatorio, dottor Cioffredi. Nel corso del mio intervento, ho chiesto che i Sindaci siano messi in grado di poter fare il loro dovere, implementando mezzi, strumenti e personale, per far sì che il contrasto al fenomeno delle infiltrazioni sia davvero fattivo ed operativo».


A PAGINA 9 – IL SINDACO DI MINTURNO: «CONSAPEVOLI DELL’ESISTENZA DI INFLUENZE»

A PAGINA 10 – IL SINDACO DI FONDI: «QUADRO MOLTO CHIARO, C’E’ SOLO BISOGNO DI AGIRE»